Passando al settore zootecnico, potrebbe essere una lieve ripresa dei prezzi per i suini da macello, che in diversi Paesi europei hanno già beneficiato di alcuni aumenti. Mercato stazionario per tutti i principali tagli, comprese le carni destinate al consumo fresco, nonostante il periodo stagionale favorevole. Ismea attende un miglioramento del mercato per avicoli, polli e tacchini, con possibili rivalutazioni dei prezzi, già a partire dalle prossime settimane. Per quanto riguarda il mercato dei bovini le condizioni rimangono per una forte depressione, con prezzi e consumi stagnanti, mentre si evidenzia qualche miglioramento nel settore lattiero-caseario, soprattutto l'export del burro, richiesto in Arabia Saudita, Egitto e Usa.
Prospettiva fortemente negativa per i mercati vinicoli nazionali, che presentano scorte elevate e scarsa richiesta sui circuiti all'ingrosso. Lo stato vegetativo dei vigneti fa intravedere in prospettiva una buona produzione, mentre sul versante export emergono segnali contrastanti; nel primo trimestre del 2015, rispetto allo stesso periodo 2014, si registra infatti un calo del 2% dei volumi, rispetto al +4% del fatturato grazie agli imbottigliati Dop e Igp degli spumanti.
Ancora fase di stallo per gli oli di oliva, con buone movimentazioni di merce solo dalla Spagna, che, stando alle prime valutazioni, potrebbe vantare una produzione rilevante nella prossima campagna. I mercati ortofrutticoli rilevano un incremento dell'offerta della frutta stagione, con in previsione un'ulteriore fisiologica riduzione dei prezzi. Per le ciliegie il calo risulta più accentuato negli areali produttivi del Mezzogiorno soprattutto pugliesi dove l'offerta appare adesso sbilanciata sui calibri medio-piccoli, mentre in Emilia Romagna la commercializzazione delle susine registra quotazioni di esordio più alte rispetto all'anno scorso, così come per pesche e nettarine, anche se il confronto con il 2014 per queste ultime è influenzato dal livello di prezzi particolarmente basso del 2014.