Dal 7 giugno all’ 11 giugno si è tenuto a Bari il III Simposio internazionale sulle malattie del post raccolta organizzato dal professor Ippolito del Dipartimento di Scienze del suolo della pianta e degli alimenti, Università degli Studi di Bari Aldo Moro con il patrocinio dell’ International society for horticultural science (Ishs), dell’International society of plant pathology (Ispp), della Società italiana di patologia vegetale (Sipav) e dell’Expo2015.

Il convegno ha visto la partecipazione di oltre 150 ricercatori provenienti da tutto il mondo (Italia, Francia, Germania, Olanda, Israele, Spagna, Uk, Grecia, Belgio, Austria, Ungheria, Polonia, Norvegia, Turchia, Egitto, Sud Africa, Uruguay, Nigeria, Colombia, Cile, Brasile, Canada, Usa, Nuova Zelanda, Kazakistan, Cina, Corea), la presentazione di 17 contributi come invited lectures, 41 comunicazioni orali e 120 lavori scientifici in forma di poster. L’evento scientifico si proponeva di fare il punto sulle nuove ricerche e di facilitare lo scambio di conoscenze, metodi, tecnologie e idee tra scienziati, industria, produttori e rivenditori al fine di sviluppare strategie efficaci, appropriate e commercialmente valide per la gestione della malattia post-raccolta di frutta e verdura e per diminuire gli scarti di prodotti ortofrutticoli.

Gli argomenti trattati sono stati: meccanismi d’azione e approcci molecolari allo studio delle interazioni ospite-patogeno, microorganismi per il biocontrollo delle malattie, epidemiologia e diagnosi delle malattie, metaboliti fungini tossici e malattie post raccolta, strategie di controllo tradizionali, alternative ed integrate.
Ricercatori di De Nora Next, business unit di Industrie De Nora, assieme a Thaer Yaseen dello Iamb/Centre international de hautes etudes agronomiques méditeeanéennes, hanno presentato sia lavori sull’applicazione di ozono su mele e su uva, sia lavori sull’applicazione di acqua elettrolizzata su mele in post-raccolta e in pre-raccolta.
I risultati mostrano che l’utilizzo di queste tecnologie basate su acqua elettrolizzata od ozono possono, da sole o in combinazione, diminuire i marciumi da conservazione e aumentare la shelf life. In particolare l’utilizzo di acqua elettrolizzata applicata in pre-raccolta ha permesso sia di diminuire di un 30% lo scarto di mele in conservazione rispetto al trattamento integrato che vede l’utilizzo di fitofarmaci che di ridurre il numero di residui di quest’ultimi.

In conclusione, Violetta Ferri, R&D specialist di De Nora Next, sottolinea: “Sarà fondamentale integrare diverse soluzioni lungo la filiera ortofrutticola per migliorare la produzione e diminuire gli sprechi. Ad esempio, se consideriamo la filiera della mela, la tecnologia a base di acqua elettrolizzata permette di contrastare i patogeni fungini che causano i marciumi già dall’applicazione in campo. In post raccolta, l’utilizzo di acqua elettrolizzata o acqua ozonizzata permettono di mantenere elevati livelli di sanitizzazione delle acque di lavorazione e al contempo vanno a ridurre il numero di residui di fitofarmaci sulla superficie delle mele e a migliorare la shelf-life”.
Tecnologie a base di acqua elettrolizzata e ozono sono strumenti efficaci e innovativi che permettono di ridurre gli scarti e preservando la qualità dei prodotti ortofrutticoli lungo la filiera e garantendo al contempo un prodotto durevole e salutare per i consumatori.