Nel corso della Conferenza i Paesi hanno adottato un documento che prevede una serie di misure.
- Promuovere la crescita nelle aree rurali, per l'innovazione, la ricerca e lo scambio di esperienze per lo sviluppo dell'agricoltura, per la lotta agli sprechi, per prendere misure adeguate ai cambiamenti climatici e per la promozione della dieta mediterranea;
- Portare all’attenzione dei ministri degli Esteri e della Ricerca le principali questioni emerse dalla Conferenza, in modo che possano essere prese in considerazione nell’ambito di iniziative politiche all’interno dei negoziati internazionali.
Nel documento si sottolinea come il 2015 sarà un anno cruciale per l'agenda internazionale mediterranea, in particolare per la concomitanza di diversi eventi cruciali mondiali, tra cui l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile post-2015, l’Esposizione universale di Milano sul tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, la 21esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) e l’11esima riunione sul protocollo di Kyoto che si terrà a Parigi nel mese di dicembre.
Il documento ribadisce inoltre come i Paesi siano consapevoli che lo sviluppo dell'agricoltura, in particolare l'agricoltura familiare, e delle zone rurali rientri tra le strategie regionali e nazionali che promuovono la crescita inclusiva. Gli obiettivi da raggiungere consistono in una migliore sostenibilità ambientale, nella lotta contro la povertà e l’esclusione, in una maggiore stabilità politica nella zona del Mediterraneo e nella lotta contro le migrazioni forzate.
“Dopo 11 anni – ha detto il ministro Martina – abbiamo deciso, come presidenza Italiana del Semestre europeo, di chiamare a raccolta 30 Paesi per rimettere al centro le politiche relative allo sviluppo sostenibile, alla crescita e alla cooperazione nel Mediterraneo. Abbiamo avuto un importante confronto con gli altri Stati per ribadire l'importanza di una strategia globale che si occupi, da subito, del tema mondiale della sicurezza alimentare. Nel Mediterraneo il sistema agroalimentare conserva ancora un importante ruolo all'interno del contesto economico-occupazionale dei Paesi. Dobbiamo fare di più e cercare di mettere in condizioni i giovani di trovare spazio in questo settore perché sono loro la nostra scommessa e il nostro futuro. Occorre stimolare in loro l'interesse e l'entusiasmo per investire in agricoltura, nella pesca, nello sviluppo rurale per poter vincere le sfide del ventunesimo secolo, in particolare quella di produrre sempre più alimenti con sempre meno risorse. Voglio ringraziare la Regione Siciliana per la sua eccellente ospitalità e il Ciheam per aver contributo alla buona riuscita di questo appuntamento. Siamo certamente consapevoli delle difficoltà di un progetto di Green diplomacy di grande portata come questo, ma – ha concluso il ministro – riteniamo che rilanciare il dialogo e la cooperazione tra tutti i paesi del Mediterraneo nel settore dell'agricoltura sia responsabilità primaria di che come noi crede nella pace e nello sviluppo sostenibile”.
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Fonte: Mipaaf - Ministero delle politiche agricole alimentari forestali