E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero a settembre.
"E’ particolarmente pesante - sottolinea la Coldiretti - il bilancio nel primo mese successivo all’embargo scattato dal 7 agosto con il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce. Sono infatti i prodotti agricoli con un calo dell’85 per cento ad aver subito il crollo maggiore nelle esportazioni ma un conto pesante è pagato anche da altri settori del made in italy tradizionalmente molto presenti in Russia".
"Dall’analisi è evidente – precisa la Coldiretti - che le tensioni politiche hanno avuto riflessi anche sugli scambi di prodotti non colpiti direttamente dall’embargo, ma particolarmente significativi per l’Italia. In particolare calano del 49,3 per cento le esportazioni di mezzi di trasporto, del 15,9 per cento le esportazioni di prodotti tessili e dell’abbigliamento, del 10,2 per cento i prodotti del legno e gli alimentari".
"Il fatto che già ad agosto si era verificato un taglio di 33 milioni di euro nelle esportazioni italiane verso la Russia - spiega la Coldiretti – dimostra che la situazione è destinata a peggiorare nel tempo con l’esaurirsi delle scorte".
"Ai danni diretti – conclude la Coldiretti – vanno aggiunti quelli indiretti determinati dalla diffusione sul mercato russo di imitazioni low cost dei prodotti italiani che rischiano di scalfire l’immagine dei prodotti originali nel tempo, dal parmesan al provolone, dalla mozzarella al salame".
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Fonte: Coldiretti