Da oggi 1 luglio un unico organismo, chiamato semplicemente Ccpb srl, diventa protagonista indiscusso della certificazione per l’agricoltura biologica: dopo l’annuncio diffuso lo scorso aprile, la fusione di Imc (Istituto mediterraneo di certificazione) in Ccpb srl può diventare operativa.

Siamo molto contenti, il nuovo Ccpb ha circa 9000 aziende certificate, di cui 8000 solo per il bio - spiega il presidente e amministratore delegato Fabrizio Piva, - Numeri importanti, tanto più se si pensa che anche per il 2014 si prevedono ottimi ritmi di crescita per i consumi italiani di prodotti biologici”.

Il nuovo Ccpb è un fatto importante per noi e per tutto il settore, che crescendo, diventando più grande richiede efficienze e responsabilità ancora maggiori - continua Lino Nori, presidente di Consorzio il Biologico, società cooperativa che detiene la proprietà di Ccpb - La certificazione potrà stare al passo delle aziende e del mercato, e viceversa le aziende e il mercato potranno contare su un sistema di certificazione migliore”.

Ccpb certifica circa un terzo del biologico fatturato in Italia, e può vantare più di 40 dipendenti, 100 ispettori, 5 sedi in Italia (le principali a Bologna e Senigallia). Inoltre Ccpb è infatti capogruppo delle società di certificazione nel Mediterraneo: Imc Egitto, Imc Tunisia, Imc Turchia, Imc Libano e Imc Marocco. Un punto di partenza fondamentale per allargare il bacino del bio italiano.