A dirlo è Marco Speziali, presidente di Confai Academy, la prima Corporate University del settore agricolo.
L’analisi non è confortante, nonostante debba essere giudicato positivamente l’avvicinamento crescente dei giovani verso l’agricoltura e le scienze agroalimentari in senso lato.
Secondo Confai, l'associazione dei contoterzisti agrari, la maggior parte dei neo diplomati esce dagli Istituti tecnici e professionali con una conoscenza assai marginale delle tecnologie e delle attrezzature attualmente in uso in ambito agromeccanico.
“Per favorire un più rapido e proficuo ingresso nel mondo del lavoro - osserva il presidente nazionale di Confai, Leonardo Bolis - occorrerebbe realizzare ripetuti stage aziendali durante il periodo di istruzione secondaria. Da parte nostra siamo disponibili a studiare insieme alle istituzioni educative un progetto complessivo in tal senso”.
“L’attuale panorama agricolo richiede che la formazione e l'istruzione in ambito agrario si rinnovino profondamente secondo tre direttrici di fondo: meccanizzazione, tecnologia ed esperienza diretta in azienda”, afferma Enzo Cattaneo, segretario alla presidenza di Confai, proprio commentando i recenti dati sull'incremento del numero di iscrizioni agli istituti tecnici e professionali ad indirizzo agrario nell'ultimo quinquennio.
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