Alla luce degli ultimi sviluppi nel dibattito sulle scelte nazionali per la nuova Pac, Assosementi ha scritto a Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali e agli assessori regionali, per sottolineare l’importanza dell'aumento del plafond da destinare agli aiuti accoppiati e di una coltura di riferimento come il grano duro. L’associazione che riunisce le aziende sementiere italiane ha anche sollecitato un sostegno alle colture proteiche e per l’impiego di sementi certificate.

Al ministro Martina e alle Regioni chiediamo innanzitutto l’utilizzo dell’intero plafond disponibile agli aiuti accoppiati, vale a dire il 13% con l’aggiunta del 2% per le colture proteiche - ha dichiarato Guido Dall’Ara, presidente di Assosementi -. Ciò consentirebbe di sostenere un maggiore numero di settori strategici, rafforzando anche le filiere dei seminativi. Parallelamente rinnoviamo la richiesta di ricomprendere il grano duro tra le colture destinatarie di un aiuto accoppiato. Si tratta di una produzione simbolo del made in Italy, strategicamente molto importante per tutto il nostro Paese e in particolare per le regioni del Centro e del Sud Italia. È alla base della materia prima indispensabile per l’industria pastaria nazionale e può generare un effetto indotto per tutte le produzioni agricole. Oggi il grano duro è una coltura in forte difficoltà, dal 2004 ha perso il 30% della superficie coltivata, e in questo scenario pensare che possa restare esclusa dalla concessione di un aiuto accoppiato ci pare una scelta sciagurata”.

Non meno importante nell’ottica della Pac 2014-2020 è il tema delle colture proteiche - ha proseguito Dall’Ara -. Nonostante le sollecitazioni per incrementare queste produzioni nazionali, nelle ultime proposte non è previsto un sostegno concreto, come dimostra l’esclusione della soia. Assosementi ritiene necessario razionalizzare la proposta con una unica misura a favore delle colture proteiche e proteoleaginose, applicabile in tutte le Regioni, che oltre alla soia, includa anche erba medica, girasole, colza e ravizzone, proteiche da granella ed erbai con prevalenza di leguminose”.

È infine fondamentale prevedere l’utilizzo di sementi ufficialmente certificate per tutti gli aiuti accoppiati che saranno erogati ai seminativi. La tracciabilità assicurata dalle sementi ufficialmente certificate garantisce la qualità e l’identità delle produzioni finali ottenute, portando evidenti benefici ambientali e agronomici - ha aggiunto Dall’Ara -. Ciò consentirebbe ai nostri agricoltori moltiplicatori di giovare di un beneficio indiretto, stimabile per produzioni come i cereali a paglia nell’8-10% in più di reddito”.