Crescono il doppio delle aziende “senior” con la metà del credito, usano la rete e i social media per promuovere le loro bottiglie dentro e fuori i confini nazionali e vanno a lezione di marketing: sono i produttori di vino “under 40”. Un piccolo esercito di 24.500 giovani imprenditori, 3.600 con cantina propria, che però sconta ancora poca visibilità sulle vetrine promozionali più rilevanti per il settore. Ecco perché la Cia - Confederazione italiana agricoltori ha deciso di dedicare loro un’intera giornata al Vinitaly, rendendo subito riconoscibili ai visitatori della Fiera le etichette dietro cui c’è il lavoro di un’azienda “young”.
Per questo motivo oggi, presso lo stand dell’organizzazione, i giovani aderenti alla Cia vestiranno le loro bottiglie con un collarino creato “ad hoc” che recita la scritta “Vino Giovane-Under 40”.

Questi nuovi produttori di vino sono necessari per favorire il ricambio generazionale che nel nostro Paese stenta a decollare, sottolinea la Confederazione.

Nonostante oggi l’Italia vanta primati da record nel comparto (è il secondo paese produttore e il primo paese esportatore in volume al mondo) e conta circa 450 mila aziende (di cui 384 mila con vite e 63 mila vinificatrici), solo il 5-6 per cento dei titolari d’impresa ha un’età inferiore ai 40 anni.

D’altra parte, l’agricoltura non è più un settore “vecchio”, anzi cresce l’interesse dei giovani per il mondo agricolo e per “la cultura del mangiare e del bere”, come dimostra il boom di iscrizioni alle Facoltà di Agraria e la preferenza per i corsi che formano al vino.

L’identikit del giovane produttore di vino
Hanno tra i 25 e i 36 anni e posseggono un’istruzione medio-alta (75 per cento diplomati e 15 per cento laureati). Parlano inglese e oltre il 90 per cento ha un’ottima conoscenza del web: in otto casi su dieci si connettono quotidianamente a Internet, mentre in 5 casi su dieci usano la rete per promuovere i propri prodotti. In questo modo raggiungono più facilmente i consumatori, ampliando la propria clientela.
Ma non solo: soprattutto con i social media, che consentono un rapporto estremamente diretto col pubblico, possono condurre indagini di mercato per comprendere e anticipare i gusti e le esigenze dei compratori, orientando la propria offerta.
Il 60 per cento ha rilevato l’impresa di famiglia e più della metà fa attività multifunzionali (es. degustazioni in azienda). Per il futuro, il 52 per cento dei giovani produttori spera di espandere la sua attività e il 78 per cento vuole ampliare i suoi canali commerciali (vendita diretta, e-commerce).