"Sebbene il caso sia isolato e il quantitativo minimo, benchè da condannare, - ha proseguito Allegrini - occorre oggi più che mai tenere alta la guardia a difesa di un patrimonio di Verona e del Paese intero. Quanto accaduto è l'esatto contrario rispetto ai valori secolari custoditi dai produttori onesti e dai rappresentanti delle Famiglie dell'Amarone, che da tempo denunciano una controproducente e soffusa tendenza verso politiche al ribasso, nel prezzo e nella qualità, del prodotto di punta della Valpolicella. Occorre ribadire - ha concluso la presidente - che l'Amarone non può essere in alcun modo un vino a buon mercato, in quanto esige scelte di vigneto e di uva e una qualità senza compromessi e fraintendimenti, a partire dai costi di mantenimento dei vigneti sino al calo ponderale della produzione, ai costi di lavorazione, e tanto altro".
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Fonte: Amarone Families