La stagione precedente, nonostante un raccolto inferiore di circa il 15%, si è chiusa con un bilancio commerciale positivo. Ora per il Consorzio Vog è il momento di guardare al futuro, con attenzione al mercato italiano - che nel 2012/2013 ha assorbito il 40% delle vendite - ma anche con lo sguardo rivolto verso Germania (primo paese nella classifica dei volumi di esportazioni), Nord-Europa e Scandinavia, oltre alle nuove destinazioni, dai Paesi del bacino del Mediterraneo e del Nord Africa.

Occasione di confronto con il mondo dell'ortofrutta è il Macfrut, nell'ambito del quale uno spazio collettivo ha raggruppato tutti i più importanti operatori del settore delle mele dell'Alto Adige.
"Macfrut è una ottima occasione per incontrare i nostri partner commerciali e i principali opinion leader del settore" ha commentato Gerhard Dichgans, direttore del Consorzio Vog. "E' un momento di confronto molto interessante per capire insieme come evolverà la campagna commerciale in corso" ha aggiunto.
Vog è una delle più importanti realtà del panorama melicolo europeo. Fra i punti di forza del consorzio, l'ampiezza della sua offerta, che comprende sedici varietà di mela e nove brand fra cui Marlene®, la Igp Südtiroler Apfel, BioMarlene®, e  le celebri mele a Club Pink Lady®, Kanzi®, Modì®, Rubens® e Jazz®.

Cinquemila produttori, un territorio
"Una richiesta fondamentale del consumatore è la sicurezza alimentare, che tradotto in termini di "produzione" si tramuta nelle necessità di un sistema di qualità totale, certificazione e rintracciabilità. Nell'acquistare un prodotto ortofrutticolo si "acquista" anche un territorio. E il territorio, l'Alto Adige, è un valore fondante della nostra marca" evidenzia Dichgans "Valorizzarlo attraverso l'Igp, Indicazione Geografica Protetta, significa anche valorizzare il lavoro dei nostri produttori.
Stiamo assistendo ad un trend: l'acquisto "dal produttore", se possibile conosciuto personalmente. E' un trend europeo: il consumatore vuole conoscere l'origine del prodotto. Ove questo non sia possibile, il marchio insieme alla certificazione dell'origine contribuisce a rendere saldo il legame fra territorio d'origine, prodotto ortofrutticolo e il consumatore finale.
Il ruolo del consorzio di tutela dell'Igp? Offrire con la rintracciabilità una garanzia al consumatore: quella di un prodotto controllato in campo presso i 5.200 produttori, al momento del confezionamento, infine lungo tutta la filiera distributiva".

Innovazione in melicoltura, anni di test "dalla terra alla tavola"
Se il percorso dalla tavola alla terra è rintracciabile, molto più lungo è il percorso che porta una nuova varietà dal campo al consumatore.
"Ogni anno testiamo nuove varietà di mele che hanno passato il primo gradino della lunga fase valutativa dando prova di caratteristiche produttive soddisfacenti, contro una varietà "classica" che copre un segmento del consumo ben definito. Il test è molto articolato, ha luogo in varie città europee e coinvolge gruppi di consumatori finali in un test qualitativo delle qualità organolettiche delle novità proposte. Sintetizzando: le "old champion" si devono difendere dai nuovi "challenger". Un percorso lungo, affrontato con serietà: la nuova varietà deve poter essere appetibile sia per il consumatore, sia per il produttore, al quale rimane tutti il costo ed il rischio connesso, e che pretende una congrua "garanzia" di reddito.
Questo è il percorso che ci ha portati a scegliere Kanzi®, la quale è stata confrontata con Gala e Braeburn, mele di riferimento per il mercato italiano e tedesco. I test positivi ci hanno convinto a fare il prossimo passo e dunque a piantare".


Anticipazioni per il futuro
"In questo periodo stiamo valutando due opzioni interessanti nel segmento delle varietà a buccia gialla" segnala infine Dichgans. Saranno presto disponibili sul mercato? "No, ancora no, ma stiamo attendendo con ansia i responsi dei test."