Il prodotto però viene sempre più percepito come prodotto della salute dalle nuove generazioni che coniugano abitudini alimentari orientate verso diete più sane ed equilibrare.
Un segnale che fa ben sperare per l'export italiano, considerato che un terzo di tutto l’olio extra vergine di oliva targato made in Italy vola verso gli Usa. Nel 2012 l’Italia ha esportato negli Stati Uniti 110 mila tonnellate di oli vergini di oliva con un + 9,97% rispetto al 2011.
Un’opportunità che le imprese targate Unaprol vogliono cogliere incrociando la domanda di qualità che viene dal mercato statunitense.
Due anni fa è stata firmata un'intesa tra ministero dello Sviluppo economico, Ice - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane e Unaprol nell’ambito dei contratti di filiera del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Il bilancio della prima intesa operativa per il settore dell’olio di oliva sarà celebrato il primo luglio a New York con una degustazione guidata dedicata a stampa specializzata e buyer di settore. Saranno presentati gli oli extra vergine di oliva prodotti da Redoro Frantoi Veneti di Grezzana (Vr), Società Agricola Trevi il Frantoio di Trevi (Pg), Oleificio Guglielmi di Andria (Bat) e Oleificio Cooperativo Paladino di Palo del Colle (Ba). ad essere presentati nel corso di una degustazione guidata dedicata a stampa specializzata e buyer di settore. Si tratta di oli prodotti da aziende inserite nei programmi di tracciabilità.
La conferenza stampa sarà anche l’occasione per fare il bilancio di oltre due anni di collaborazione tra pubblico (ministeri dello Sviluppo economico e delle Politiche agricole e Ice) e privato (Unaprol) per la realizzazione di attività di internazionalizzazione con incoming di operatori, buyer e giornalisti e azioni di sensibilizzazione dei consumatori in Stati Uniti, Canada, Cina, Hong Kong, Austria, Belgio e Russia.
© AgroNotizie - riproduzione riservata