Questi gli obiettivi della seconda fase del progetto "Vini italiani in Cina", promosso dal ministero dello Sviluppo economico in convezione con Federvini e Unione italiana vini.
Il progetto, realizzato da Enoteca italiana, è stato presentato il 26 novembre scorso a Pechino dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, alla presenza dell’Ambasciatore italiano in Cina Attilio Iannucci, del presidente dell’Istituto per il commercio estero Riccardo Monti e del presidente di Federvini Lamberto Vallarino Gancia.
Il progetto proseguirà dal 2 al 9 aprile tra Siena, Perugia, Modena e Verona, e vedrà protagonista una delegazione rappresentativa di importanti testate e televisioni cinesi, che dopo degustazioni presso alcune cantine, azioni formative e una lectio magistralis all’Università per Stranieri di Siena sul tema “Vino e cultura”, concluderanno la visita al Vinitaly (Verona, 7-10 aprile 2013).
“Attualmente l’Italia è percepita in Cina anche come polo dell’eleganza e della qualità, un felice connubio tra saper fare e saper vivere, – ha dichiarato il ministro Passera all’inaugurazione- Grazie a questa positiva immagine dello stile di vita italiano, i nostri prodotti alimentari, la nostra arte e la nostra cultura riscuotono grande successo in Cina. Il vino è un prodotto che sintetizza tutte le caratteristiche del made in Italy, richiamando la bellezza del nostro territorio, la cultura plurimillenaria della vinificazione, l’intraprendenza delle nostre aziende e la loro tecnologia avanzata”.
Il momento è propizio perché con l’assimilazione dei gusti e delle abitudini di vita occidentali da parte delle classi medie in rapida ascesa nei nuovi mercati, il vino sta arrivando sulle tavole dei cinesi. Il mercato è in continua espansione, tanto da crescere a ritmi del 20% annuo, con gli attuali 14 milioni di ettolitri, mentre per il 2014 si prevede un ulteriore crescita.
Con 4.5 miliardi di euro esportati in tutto il mondo, pari al 20% del totale del nostro export agroalimentare, l’Italia è il secondo esportatore dopo la Francia. Dal 2011 il vino italiano ha visto crescere le sua presenza del 68% in volume e del 99% in valore, tanto che oggi la Cina è il primo importatore mondiale per volumi e per valore.
I vini di pregio si stanno affermando come indicatore sociale di successo, soprattutto presso gli uomini d’affari. Ma c’è spazio anche per i vini con un buon rapporto qualità-prezzo, specie presso il segmento numericamente più importante formato da consumatori tra i 20 e i 39 anni, che appare il target su cui puntare per garantire uno sviluppo del mercato del vino a lungo termine.
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