Si è svolta oggi nell'azienda agricola e agriturismo Garuti di Sorbara, Comune di Bomporto (Modena), la cerimonia ufficiale di conclusione del progetto “Melinda per l’Emilia” nel corso della quale sono stati consegnati i fondi raccolti attraverso questa iniziativa di sensibilizzazione promossa dal Consorzio Melinda e destinati alle popolazioni colpite dal terremoto dello scorso anno.

Alla presenza dei rappresentati delle istituzioni dei Comuni di San Prospero, il sindaco Mario Ferrari, e del Comune di Mirandola, l’assessore all’Economia e sviluppo Sostenibile Roberto Ganzerli, e di otto famiglie di dettaglianti di ortofrutta emiliani, il presidente del Consorzio Melinda, Michele Odorizzi, ha consegnato le ultime donazioni che vanno a completare una raccolta che ha fruttato oltre 83mila euro in favore dei Comuni che hanno subito maggiori danni (Mirandola, Concordia sulla Secchia, San Felice sul Panaro , Medolla, San Prospero e Finale Emilia).

La raccolta fondi del progetto “Melinda per l’Emilia” si è articolata in una serie di iniziative che ha visto coinvolti, oltre ai soci del Consorzio delle mele della Val di Non, dipendenti, clienti, consumatori e operatori del settore ortofrutticolo.

Il progetto iniziato nel giugno 2012 ha visto diverse tappe di promozione: manifestazioni locali del territorio trentino sono state teatro della vendita di prodotti Melinda il cui ricavato è stato interamente devoluto al progetto; raccolta donazioni tra i dipendenti e i soci produttori del Consorzio e manifestazioni locali del territorio emiliano.
Oltre all'attivazione della community: per ogni “mi piace” degli utenti alla pagina Facebook Melinda è stato devoluto 1 euro al progetto e per ogni ricetta a base di mele Melinda creata dai food blogger e postata all’interno della pagina ufficiale Melinda è stata fatta una donazione di 10 euro.

Il ricavato della raccolta fondi sarà impiegato per la ricostruzione dell’Asilo Nido della Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo Apostoli di Finale nell’Emilia (Mo) e a favore dei dettaglianti di ortofrutta emiliani, affinché possano disporre nuovamente dei propri luoghi per la commercializzazione di prodotti di qualità.