Che sarebbe stata una vendemmia amara lo si era intuito sin dall'inizio dell'estate, per via della prolungata assenza di piogge. E dal momento che il gran caldo sta ancora accompagnando la vendemmia, in corso da nord a sud del Paese, le stime produttive vengono riviste inevitabilmente al ribasso, a tal punto che la produzione complessiva nazionale potrebbe quest'anno scendere per la prima volta sotto la soglia dei 40 milioni di ettolitri.
Le previsioni sono state elaborate da Fedagri - Confcooperative sulla base di dati e rilevazioni sul campo fornite dalle oltre 400 cantine associate che rappresentano più del 50% dell'intera produzione vitivinicola italiana. Il presidente Maurizio Gardini spiega: "Alla data di oggi, se restano confermati tutti i dati in nostro possesso, potremmo avviarci verso il record negativo assoluto di 39,4 milioni di ettolitri di vino, con un calo del -7,7% rispetto alla produzione dello scorso anno. Dal punto di vista qualitativo, sarà una buona vendemmia in pressoché tutte le aree viticole".
Le riduzioni più significative riguardano la Toscana (-20%), la Puglia (-20%), dove le diminuzioni del raccolto riguardano in particolare le zone viticole del Salento, e il Veneto, che pur confermandosi prima Regione produttiva italiana, lascia prevedere un calo che dovrebbe attestarsi su un -12% di media. Significative anche le riduzioni previste nell'Emilia-Romagna, Regione in cui si presentano diverse situazioni eterogenee ma in cui è possibile stimare un complessivo calo del 10% del raccolto, in Umbria (dove è quasi certo una riduzione addirittura del 40% rispetto alla scorsa vendemmia) e in Lombardia (-15%).
Cali produttivi più contenuti si attendono nelle altre regioni del Nord (Piemonte, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia) e nel centro Italia, con lievi cali nel Lazio e nelle Marche e una produzione pressoché stabile in Sardegna e Abruzzo.
Segno positivo per la Campania (+5%) e per la Sicilia, regione che recupera il 20% del proprio potenziale produttivo che era andato perduto lo scorso anno a causa del massiccio ricorso alle domande per la "vendemmia verde" (la distruzione dei grappoli prima che arrivino alla maturazione).