"Questa carenza idrica porterà danni ingenti – sottolinea Giovanni Lambertini, presidente della Sezione di prodotto pomodoro da industria di Confagricoltura Piacenza e di Confagricoltura Emilia-Romagna – nella nostra provincia è particolarmente drammatica la situazione in Val Trebbia, ma sono sotto scacco oltre 11.000 ettari di pomodoro da industria di tutta la zona".

"In regione - continua Lambertini – sono circa 25.000 gli ettari destinati a questa coltura con costi produttivi elevati che non può essere compromessa dalla siccità, invece, ci giungono continuamente segnalazioni d'allarme anche dalle altre province. Confagricoltura sostiene da anni la necessità di realizzare invasi che vadano a sopperire la mancanza d'acqua che puntualmente si verifica in estate. Data la situazione, sembra ormai impossibile scongiurare il danno economico. Soprattutto nell'area emiliana, dove la componente di derivazione torrentizia dalla zona appenninica delle acque ad uso irriguo gioca un ruolo importante, diventa insostenibile l'applicazione del minimo deflusso vitale, specialmente in una situazione di siccità permanente come quella di questa estate. Anche nella provincia di Ferrara si evidenziano i danni alla coltura per i gravi problemi di siccità".

"Il Distretto del pomodoro non ha mancato di sottolineare il problema – conclude Lambertini – confidiamo nel ruolo che giocherà il distretto nel farsi parte attiva delle istanze dei produttori che chiedono alle istituzioni acqua subito e, superata l'emergenza, un piano irriguo per la gestione di una risorsa ormai scarsa e irrinunciabile per la coltura del pomodoro da industria. La filiera è a rischio e con essa tutto l'indotto collegato".