Risparmio di tempo, lettura di informazioni e opinioni prima dell'acquisto, comparazione di prezzi e prodotti: sono i primi tre motivi per cui si acquista on line, secondo il rapporto sul comportamento dei consumatori nell'ambito dell'e-commerce (E-commerce consumer behaviour report 2012) presentato da ContactLab durante l'e-Commerce forum. Svoltasi a Milano il 16 maggio 2012, la settima edizione del simposio dedicato al commercio elettronico era rivolto agli operatori del settore e alle aziende interessate a conoscere il mondo delle vendite online e promosso da Netcomm, il consorzio del commercio elettronico italiano.

Oltre dieci milioni di italiani hanno effettuato acquisti on line negli ultimi tre mesi: un numero basso se confrontato con le percentuali della popolazione che in altri paesi usa Internet per fare shopping (dal 27% della Spagna al 71% del Regno Unito). Le prospettive di sviluppo sono ampie, sia perché l'evoluzione del commercio on line rientra negli obiettivi della Digital Agenda 2015 (secondo la quale il 50% della popolazione dovrebbe fare acquisti online, mentre il 33% delle PMI dovrebbe effettuare vendite/acquisti online), sia perché gli stessi acquirenti giudicano il gradimento dell'esperienza di acquisto on line come superiore rispetto a canali tradizionali (l'89% dà un voto superiore a 7).
 

E-commerce e settore agroalimentare

Dal punto di vista della domanda, l'E-commerce consumer behaviour report ha preso in considerazione anche le opinioni di alcuni agricoltori, che rientrano a pieno titolo nella categoria degli "utenti connessi".

@ContactLab Gli agricoltori acquistano più app di tutti e scaricano più file software online  

Tweet del 16 Maggio 2012

"Quali sono le tre categorie merceologiche per cui hai speso maggiormente per i tuoi acquisti online nell'ultimo anno?" A questa domanda, il 6% degli intervistati ha indicato i prodotti alimentari, percentuale bassa rispetto alle quote riservate a libri/cd/dvd ed altri prodotti editoriali (44%), trasporti (37%) o abbigliamento/calzature (33%) ma superiore a ebook/quotidiani e riviste in formato elettronico (5%) o applicazioni per dispositivi mobili (5%).

E' poi WineNews [pdf], commentando il rapporto di Casaleggio Associati "E-commerce in Italia" a ricordare che "l'acquisto di wine & food via internet conquista sempre più persone e, nel 2011, ha fruttato, nel Belpaese, 20 milioni di euro. Certo, ancora poco sul totale dell'e-commerce italiano, che vale 19 miliardi (più della metà arrivano dal gioco d'azzardo, ndr), ed è cresciuto del 32% tra il 2004 e il 2011. Ma mentre il calo dei consumi alimentari è all'ordine del giorno, l'acquisto di food & beverage on line, in Italia, tra comodità, occasioni di risparmio e possibilità di trovare prodotti spesso difficili da incontrare nei classici canali distributivi, mostra una certa vitalità, tanto che, nel 2012, il volume d'affari è previsto in crescita del 18%."

Sarebbe interessante conoscere nel dettaglio la tipologia di articoli agroalimentari che hanno riempito il carrello virtuale: prodotti deperibili come l'ortofrutta fresca riscontrano difficoltà logistiche sicuramente maggiori rispetto al commercio on line di latticini o olio e vino, soprattutto nell'ambito del b2c (business to consumer).

Per l'altra metà degli utenti internet italiani, quella di chi non acquista online resta poi determinante la volontà di accertarsi personalmente della qualità del prodotto, eventualmente chiedendo anche consiglio al proprio venditore di fiducia. Inoltre, se il 44% dei non acquirenti online ha ancora poca fiducia nei metodi di pagamento online, il 20% dichiara di preferire pagare in contanti.

Dal punto di vista dell'offerta, il mercato sembra caratterizzato da un dinamismo crescente. Se per settori come quello del vino e dei trasformati vi sono esempi di negozi on line caratterizzati da buona usabilità e ottima selezione di prodotti (Surbir, Giordano Vini, Olio Carli, DesignWine o DoYouWine solo per elencarne alcuni), anche nel comparto del "fresco" alcune storie di imprenditori agricoli che aggiungono al canale di vendita diretta quello on line stanno tracciando un percorso di crescita all'insegna dell'intraprendenza di un comparto spesso - a torto - considerato poco aperto alle opportunità offerte dal web.


Vorremmo iniziare a censire queste storie di successo: oltre a leggere quelle riportate di seguito, invitiamo i lettori a segnalarci le proprie esperienze, scrivendole nei commenti.

• Frutti da Favola nasce alla fine dell'anno 2006, quando alcuni imprenditori agricoli di Bologna, Modena e Reggio Emilia s'incontrarono per un corso di formazione. Da allora, è nata la volontà di offrire una risposta concreta alla domanda crescente di qualità e salubrità che emergeva dal mercato alimentare: www.fruttidafavola.it

• L'Azienda Agricola San Francesco Bio di Grosseto, e nello specifico, del proprietario, Stefano Tanzini, descrive gli albori della sua esperienza personale nell'e-commerce: "È cominciato tutto nel 2005. Inizialmente ci siamo appoggiati ad altri siti internet prima di crearne del tutto uno nostro”. Per molti, forse, si tratta ancora di una frontiera ma la vendita online, ad oggi, rappresenta mediamente tra il 10 ed il 20% del fatturato diretto: "L'appoggio dei motori di ricerca - racconta ancora Tanzini la sua esperienza - è stato fondamentale”.

• Il mercato online "avvicina realtà aziendali e pubblicizza in tutto il mondo a costi bassissimi - afferma Sara Marini, responsabile dell'Azienda Giuseppe Marini di Pistoia che prosegue rivelando che "le vendite provenienti dalla pagina web sono minime, certo, ma è la stessa a portare il 30% dei contatti totali”. 

• Naturaincasa è una giovane azienda fiorentina che seleziona e distribuisce a domicilio frutta e verdura biologica e a KM ZERO proveniente dalle campagne toscane: www.naturaincasa.it.

Bioexpress è un gruppo di produttori dell'Alto Adige che alcuni anni fa hanno avuto la vincente idea di coltivare frutta e verdura seguendo rigorosamente le regole della produzione biologica, prestando particolare attenzione alla commercializzazione diretta e consegnando i prodotti direttamente al domicilio dei consumatori. Quest'idea della spesa "intelligente" è partita dall'Alto Adige e in pochi anni ha contaggiato Nord e Centro Italia (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Triveneto, Lazio)

• A Ribera, piccolo centro agricolo della provincia di Agrigento, rinomato per la produzione dell'Arancia di Ribera DOP, insieme ad alcuni ragazzi, tutti appassionati di terra e territorio nonché giovani contadini, è nato il progetto "Contadini per Passione”, sintesi che racchiude la voglia e la passione di comunicare, oltre che produrre, le eccellenze del territorio.


Chissà se lo sviluppo dell'e-commerce riuscirà a promuovere il consumo di frutta e verdura "5 volte al giorno". Coltiviamo questa speranza!

 

Fonti dei dati/rapporti citati: ContactLab, Eurostat, Human Highway, Consorzio Netcomm, MyFruit