Il comparto del pomodoro da industria vive un momento delicato: "Siamo nella fase di programmazione delle semine – spiega Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenzae stupisce che non sia ancora fatto nessun riferimento ad un eventuale accordo per il prezzo della prossima campagna. A fronte di costi certamente più pesanti, non sono neppure state avviate le trattative e quest'incertezza potrebbe portare ad un'ulteriore contrazione delle superfici da destinare all'oro rosso piacentino: una coltura sulla quale si sta investendo tanto, anche a livello di politiche territoriali". 

"La preoccupazione del mondo agricolo è poi avvalorata – prosegue Chiesa - dalle frizioni registrate in chiusura della scorsa campagna che hanno segnato negativamente, con un colpo di coda, un'annata tutto sommato positiva e per quotazioni e per risultati. Quest'attenzione, ancora concentrata più sulle possibili frizioni che non verso un atteggiamento di dialogo tra le parti, sembra rendere difficile l'inizio lavori".

Il pomodoro da industria ha a che fare anche con problemi di natura più 'tecnica': "Quest'anno, infatti, diversi principi attivi usciranno dal disciplinare di produzione e quelli nuovi dovranno rispondere a criteri ulteriormente stringenti che porteranno sì a standard elevati, ma a fronte di maggiori aggravi di costi. Stiamo monitorando la situazione interfacciandoci con le organizzazioni di produttori – conclude Chiesa – e valuteremo le possibili azioni, al fine di sollecitare una pronta e maggior attenzione per una programmazione razionale, e un ritrovato clima collaborativo, indispensabile per tenuta dell'intera filiera".