"Ad ottobre 2011 si registrano cali congiunturali del 3,2% per l'export, più intensi per i Paesi extra Ue (-5,3%), e dell'1,1% per l'import, imputabili ai mercati ue (-2,4%)". Lo ha reso noto l'Istat, Istituto nazionale di statistica diffondendo i dati relativi al commercio con l'estero nel mese di ottobre 2011, mese nel quale rallenta il tasso di crescita tendenziale delle esportazioni (+4,5%) e gli acquisti dall'estero calano dello 0,3% per effetto della riduzione dell'import dai Paesi Ue (-2,3%).
"Il disavanzo commerciale - informa l'Istat - è pari a 1,1 miliardi di euro, in miglioramento rispetto a ottobre 2010 (-2,6 miliardi)". L'aumento tendenziale delle esportazioni ha riguardato, tra i vari settori, quello di prodotti alimentari e bevande (+9,5%). Dal lato delle importazioni si registrano aumenti consistenti per gli acquisti di prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca (+8,6%).
La timida ripresa dell'export ortofrutticolo non compensa la pessima annata
"Nei primi dieci mesi del 2011 l'export agricolo registra una pessima performance crescendo del 3,8%, molto meno del 20,2% dell'alimentare e dell'11,7% dell'export complessivo; oltre tutto le importazioni agricole, da gennaio ad ottobre, sono aumentate di ben il 20,2%. risultati cosi' deludenti non si avevano da cinque anni a questa parte". Lo sottolinea Confagricoltura analizzando i dati sul commercio estero diffusi dall'Istat.
"La ripresa della crescita delle esportazioni - prosegue la confederazione - è indubbiamente un'inversione di tendenza importante, ma non compensa un'annata tanto pesante. Le esportazioni agricole, ed in particolare quelle dell'ortofrutta, stavano procedendo a gonfie vele nel primo trimestre dell'anno; poi si è avuta la battuta d'arresto, soprattutto per l'allarme E.coli in Germania, con ripercussioni notevoli, perdite di mercati, aumento delle importazioni, crollo delle quotazioni. Ne stiamo uscendo a fatica solo ora con grandi sforzi per riconquistare la fiducia dei mercati, pur non avendo alcuna responsabilità per quanto avvenuto in Germania".
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Fonte: AgricolturaOnWeb