I listini dei prezzi dell’ortofrutta elaborati dalle Camere di commercio devono essere più aderenti alla realtà del mercato. 

Lo chiedono con forza alle Camere di commercio dell’Emilia Romagna, in particolare a quelle di Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì, gli imprenditori di Fruitimprese Emilia Romagna, l’associazione  che riunisce le imprese private dell’ortofrutta che lavorano un milione di tonnellate di prodotto all’anno, per 700 milioni di fatturato e il 60% di export.

Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia Romagna, spiega: “Da tempo chiediamo che i listini elaborati dalle Commissioni prezzi delle Camere di commercio tengano conto delle valutazioni di chi come noi tutti i giorni opera sul mercato e sta a contatto con i produttori”. Fruitimprese giudica in molti casi discutibili i criteri attraverso i quali si giunge alla formulazione di questi listini.

Proprio perché Fruitimprese giudica questi listini strumenti preziosi ai fini di una corretta e trasparente indicazione dei prezzi all’origine della nostra ortofrutta, si avverte l’esigenza che divengano strumenti sempre più attendibili e in linea col mercato. Vengono infatti utilizzati come base per l'assicurazione grandine, in giudizio in caso di contenzioso, come riferimento quando i commercianti a fine raccolto devono definire il prezzo con i produttori. Pertanto Fruitimprese Emilia Romagna chiede che i componenti delle Commissioni prezzi delle varie Camere siano rigorosamente selezionati tra persone effettivamente in contatto con gli operatori che effettuano le transazioni commerciali e che conoscono le varie realtà delle zone produttive; e si rende disponibile per una partecipazione più costruttiva ai fini di un più corretto posizionamento dei prezzi.