La vicenda dei Piani di Sviluppo rurale regionali e del paventato rischio di disimpegno delle relative risorse, è stata argomento al centro della relazione del ministro Romano in commissione Agricoltura alla Camera

"Un tema rispetto al quale a Roma si continua a preferire, anche quest'anno, la strada del "count down mediatico" piuttosto che la condivisione con il sistema delle regioni delle problematiche annesse, con l'intento di dare soluzione - per tempo - alle eventuali criticità, alcune legate anche alla congiuntura che viviamo". Lo ha detto, commentando l'odierna audizione del ministro delle Politiche agricole Saverio Romano, l'assessore all'Agricoltura della regione Puglia Dario Stefano, parlando a nome di tutti i colleghi delle regioni italiane, nella sua veste di coordinatore della commissione Politiche agricole nazionale. 

"Rispetto al tema dei Psr e della capacità di spesa delle singole regioni, vorrei ricordare al ministro che, sin qui, è stata sempre scongiurata la restituzione a Bruxelles delle risorse per lo Sviluppo rurale. Certo, un pò di fiducia e di sostegno in più da parte del ministero non guasterebbero per far si che 'tutto il sistema', anche quest'anno, centri pienamente l'obiettivo della quantità e della qualità della spesa", ha aggiunto. "Parallelamente, ci permettiamo di esprimere nuovamente il fondato timore di considerare piuttosto tardiva la preoccupazione espressa sempre dal ministro Romano in commissione Agricoltura alla Camera, circa l'orientamento di Bruxelles in ordine alla nuova Pac, considerato che il contenuto dei documenti attesi per il 12 ottobre prossimo è già sostanzialmente definito", ha sottolineato l'assessore. 

"Il nostro auspicio - ha dichiarato Stefano - è che l'atteggiamento del Governo italiano e del ministro, assunto sin qui, non abbia (come temiamo) riflessi nefasti sul comparto italiano. Una posizione, quella assunta Roma su questo tema, distratta e disancorata dal sistema, tanto da essere rappresentata ai tavoli dell'Unione europea in maniera estemporanea, e senza aver mai misurato preventivamente le reali aspettative e le attese del sistema agricolo". 

"A riprova di quanto affermo – ha concluso Stefano - vi è la convocazione di una riunione sul tema Pac solo per il 6 ottobre, ovvero a tempo quasi scaduto, come a voler consumare un rito di ascolto delle regioni, forse considerato dal dicastero inutile. Si può recuperare? Non lo so. Se l'incontro del 6 rappresenterà un punto di ripartenza che vedrà riconosciuta la possibilità alle regioni di poter lavorare in sinergia ed al fianco del ministro nel dibattito che si svilupperà dopo la pubblicazione del documento del 12, lo vedremo. Le regioni, nonostante il notevole ritardo, sono pronte a fare la loro parte".