Irregolarità diminuite di circa 1 punto percentuale (0,6% contro 1,5% del 2009), con campioni multi residuo sono aumentati complessivamente del 2,8% e in misura maggiore nei prodotti derivati (14,2% contro il 9,3% del 2009).
Tra i diversi residui che sono stati ritrovati nei campioni, ci sono anche il Captano, Clorphyrifos, Boscalid, Fosmet, Dicloran, Dimetoato, Diazione.
E' quanto emerge dal dossier di Legambiente, Pesticidi nel piatto 2011

Nonostante gli sforzi tesi a una riduzione dell’uso della chimica di sintesi in agricoltura - si legge nel rapporto - la quantità di residui di agrofarmaci rilevati nei campioni di ortofrutta e derivati - analizzati dai laboratori pubblici italiani delle Agenzie regionali per la protezione ambientale (Arpa) - risulta elevata.
Rispetto allo scorso anno, le analisi hanno evidenziato una diminuzione dei campioni irregolari, ma anche una maggiore presenza di campioni multi residuo ovvero di campioni regolari che presentano contemporaneamente più e diversi residui chimici nello stesso campione di frutta, verdura o prodotto derivato.

Si ritrovano, infatti, ancora residui di sostanze come il Clorphyrifos, riconosciuto da diversi studi scientifici - afferma Legambiente - come un interferente endocrino che altera il funzionamento del sistema endocrino causando danni all’organismo, compromettendo il normale funzionamento del sistema ormonale, fondamentale per la sopravvivenza.

La normativa - sottolinea Legambiente - ha portato sicuramente ad un maggiore controllo delle sostanze attive impiegate nella produzione dei formulati e l’armonizzazione europea dei limiti massimi di residuo consentito (Lmr) negli alimenti, intervenuta nel 2008, ha rappresentato senz’altro un importante passo in avanti, ma manca una regolamentazione specifica rispetto al simultaneo impiego di più principi attivi nella produzione dei formulati, come pure sulla rintracciabilità di più residui in un singolo prodotto alimentare.