prezzi della frutta estiva sono crollati alla produzione con cali che vanno dal 47 per cento dei cocomeri al 22 per cento per le pesche nella terza settimana di luglio rispetto allo scorso anno. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sull'inflazione a luglio che evidenziano però al consumo un incredibile ulteriore aumento del prezzo medio della frutta dell'1,6 per cento su base annua.

Mentre i prezzi della frutta riconosciuti al produttore in campagna crollano - denuncia la Coldiretti - per i consumatori sugli scaffali del supermercato aumentano.

Quest'estate si è allargata senza giustificazioni - sottolinea la Coldiretti - la forbice dei prezzi della frutta fresca tra produzione e consumo. Le pesche gialle - conclude la Coldiretti - vengono pagate agli agricoltori 35 centesimi al chilo, ma ai consumatori costano in media 1,9 euro al chilo con un ricarico del 413 per cento (più di cinque volte), i cocomeri passano da 0,12 euro al chilo in campo a 0,6 euro al chilo sulla tavola con un aumento del 400 per cento (cinque volte ) e i meloni da 0,39 euro al chilo a 1,3 euro con un ricarico del 233 per cento (triplicano).

A determinare la crisi hanno concorso numerosi fattori di carattere congiunturale, ma soprattutto strutturale. A pesare è stato senza dubbio l'andamento meteorologico che ha provocato la maturazione contemporanea di produzioni diverse, ma non va dimenticata l'emergenza Escherichia Coli, il 'batterio killer', e la conseguente psicosi che hanno portato a un contenimento dei consumi. Ma sotto accusa ci sono soprattutto l'inadeguatezza delle normative comunitarie per la prevenzione e la gestione delle crisi di mercato e la distribuzione commerciale.

"Occorre intervenire sulle strozzature e distorsioni che si verificano nel passaggio dell'ortofrutta dal campo alla tavola che sottopagano il nostro prodotto su valori insostenibili al di sotto dei costi di produzione e rendono troppo onerosi gli acquisti per i consumatori che spesso sono costretti a rinunciare ad alimenti indispensabili per la salute gli acquisti”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “ci vuole un'assunzione di responsabilità dell'intera filiera che segue il prodotto da quando esce dall'azienda fino a quando arriva sul banco dei supermercati”.