Come negli altri settori dell'economia, anche in agricoltura l'uguaglianza di genere è una chiave per la competitività delle aziende, e la riforma della Politica agricola comune deve tenerne conto.
Questo è l'auspicio della risoluzione non legislativa approvata martedì dal Parlamento europeo, che chiede che i benefici previsti per la maternità e le altre forme di protezione sociale trovino spazio nelle proposte legislative che caratterizzeranno la Pac del dopo 2013.
Il testo sottolinea l'urgenza del sostegno alla presenza femminile in agricoltura, con azioni mirate a migliorare le condizioni generali di lavoro e con norme, di competenza degli Stati membri, che mettano in condizione le imprenditrici agricole o le consorti di imprenditori del settore, di accedere a un'adeguata protezione sociale e ai benefici della maternità.
Un obiettivo, quello dell'uguaglianza di genere, che per essere raggiunto ha bisogno di un miglioramento delle infrastrutture e dei servizi per le aree rurali, incluse "le più aggiornate tecnologie IT" e di incoraggiamento per l'iniziativa femminile.
Il rapporto, che ha valore di raccomandazione non vincolante, fa parte del dibattito sulla nuova Pac che sta coinvolgendo il Parlamento europeo, e non è detto che alcune richieste non vengano recepite nella posizione sulla Pac verso il 2020 che la plenaria di Strasburgo voterà a luglio.
Il testo adottato (cliccare su 5 Aprile 2011)