"I dati forniti dall'Istat sull'economia sommersa consegnano all'agricoltura il triste primato di settore produttivo con il più alto tasso di incidenza del lavoro nero ed irregolare. L'agricoltura si conferma essere, quindi, una terra di nessuno, dove in moltissimi casi si riesce a fare impresa senza rispettare le regole, nell'illegalità e sfruttando i lavoratori".
Lo afferma il segretario generale della Flai-Cgil Stefania Crogi che aggiunge: "Dai fatti di Rosarno ad oggi, quindi, non solo non è stata fatta una vera azione di contrasto al lavoro nero e al caporalato ma questi fenomeni sono in aumento e cominciano ad essere segnalati anche in regioni d'Italia finora avulse a queste dinamiche. Non è più rinviabile - aggiunge Crogi - la definizione di un piano straordinario di contrasto al lavoro nero in agricoltura e ci appelliamo a tutte le forze politiche affinchè si adoperino quanto prima a stroncare questa piaga".
Con i voucher ottenuti ottimi risultati
"Lo strumento dei voucher, introdotto per la prima volta in occasione della vendemmia 2008, successivamente esteso ad altri soggetti ed ad altre attività, attraverso la semplificazione delle procedure ha permesso di ottenere importanti risultati nella lotta al lavoro sommerso".
Lo afferma la Coldiretti che, nel commentare i dati Istat sull'economia sommersa relativa al periodo 2000-2008, sottolinea che si tratta di una opportunità colta da 20 mila giovani che rappresentano ben un quarto del totale di 80 mila lavoratori che hanno usufruito di questo sistema di pagamento.
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Fonte: AgricolturaOnWeb