In campagna i prezzi dei prodotti agricoli scendono (Italia Oggi, 17 giugno), mentre aumentano per le aziende agricole le difficoltà per accedere al credito (Arena, 17 giugno) e l'eccesso di burocrazia si porta via ogni anno ben 7000 euro per ogni impresa (Giornale di Brescia, 18 giugno). Le notizie con le quali iniziamo a sfogliare i quotidiani di questi ultimi giorni sembrano non lasciare molto spazio all'ottimismo, anche se poi, nei giorni immediatamente successivi, le notizie prendono una piega opposta, a iniziare da “Italia Oggi” che il 18 giugno pubblica un servizio che dà l'agricoltura come immune dalla crisi. Sarà...Di vero c'è la frenata dei su e giù dello zucchero, argomento sul quale si sofferma “Il Sole 24 Ore” del 19 giugno, come pure attendibili appaiono le previsioni della Fao, pubblicate su “Les Echos”, che non prevedono aumenti dei prezzi agricoli per i prossimi anni. A dispetto di queste previsioni, ecco arrivare dalle colonne di “Italia Oggi” del 2 giugno un commento sulla ripresa delle quotazioni del grano, in salita dell'1% il tenero e di oltre il 2% il duro.
Note positive anche per il settore degli agrofarmaci che insieme a pochi altri comparti industriali ha portato a casa nel mese di marzo una inaspettata crescita. I dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 22 giugno.

 

Etichette e consigli

Con l'approssimarsi del primo luglio che avrebbe dovuto segnare l'inizio della “rivoluzione” in tema di etichettatura dei prodotti alimentari  (scadenza però rimandata all'autunno...) alcuni periodici si sono dedicati al tema della trasparenza delle indicazioni che il consumatore può trovare sui prodotti che acquista. Interessante a questo proposito il servizio intitolato “Indovina cosa c'è nel tuo piatto” pubblicato su “Panorama” in edicola il 19 giugno. Gli fa eco “La Repubblica” del 21 giugno che racconta le storie dei molti “cloni” che cercano di imitare il meglio delle nostre produzioni. In tema di etichette interviene però “Food” in edicola il 22 giugno che dà la parola alle industrie di trasformazione, contrarie alla obbligatorietà di indicare in etichetta l'origine dei prodotti. Ci sarà da mettere in conto anche la possibile reazione dei consumatori che al momento, crisi o non crisi, affermano di non voler risparmiare sul cibo, ma anzi puntano sulla qualità in tavola, come ricorda anche il presidente di Federalimentare dalle colonne de “Il Sole 24 Ore” del 22 giugno. In tema di alimentazione c'è da segnalare l'iniziativa della Svezia, che approssimandosi il suo semestre di presidenza della Ue ha ritenuto opportuno invitare i cittadini europei ad una dieta “ecologica”. Fra le raccomandazioni che arrivano da Stoccolma, come si può leggere su “Il Corriere della Sera” del 23 giugno, quella di consumare meno carne (chissà che ne pensano gli allevatori...).

 

 

Latte e suini

Parlando di allevatori, molte le notizie che riguardano il mondo del latte, sempre sballottato fra quote e flessione del prezzo,  temi che non riguardano solo l'Italia, ma coinvolgono gli allevatori di tutta Europa. Le cronache continuano così ad occuparsi delle manifestazioni di protesta degli allevatori, questa volta sotto le finestre del Consiglio dei capi di Stato europei riuniti a Bruxelles. Ne dà un resoconto “La Stampa” del 21 giugno che insieme a “Il Resto del Carlino” e ad altri quotidiani si occupa di questo problema, la cui soluzione non appare ancora vicina. A Bruxelles, infatti si sono dati due mesi di tempo, come si può leggere su “La Provincia” del 20 giugno, per formulare i correttivi necessari a dare stabilità al mercato. Una “promessa” che non frena le proteste degli allevatori che sono scesi nuovamente in piazza a Lussemburgo, come si legge su “Il Sole 24 Ore” e su “La Stampa” del 23 giugno, dove si è svolto il Consiglio dei ministri agricoli della Ue.

Altro “fronte” caldo è quello dei suini, da tempo alle prese con pesanti difficoltà di mercato. Che non coinvolgono però la salumeria che ha chiuso il 2008 con buoni risultati, come emerso dalla recente assemblea di Assica il cui resoconto si può leggere su “Italia Oggi” del 20 giugno. C'è però da risolvere “il giallo delle cosce suine” come lo definisce “Panorama” parlando dell'enorme importazione che si fa in Italia di cosci che vengono poi trasformati in prosciutti. Prosciutti che però non hanno nulla a che vedere con quelli ottenuti dai suini pesanti che vengono allevati solo in Italia.