L’ultimo Consiglio agricoltura, tenutosi a Lussemburgo, ha affrontato con un approfondito dibattito politico la riforma del settore. Posta particolare attenzione al disaccoppiamento e alla gestione delle crisi
Il Consiglio agricoltura dello scorso 16 aprile, a Lussemburgo, ha registrato il primo approfondito dibattito politico sulla riforma dell’Organizzazione Comune di Mercato nel settore ortofrutticolo. Il questionario elaborato dalla Presidenza tedesca, volto ad orientare il confronto, poneva all’attenzione dei Ministri europei due temi di particolare importanza: il disaccoppiamento degli aiuti dalla produzione e la gestione delle crisi. Sul primo punto, la Commissione, per la prima volta dalla presentazione della sua proposta di regolamento avvenuta lo scorso gennaio, ha mostrato apertura verso un’applicazione più morbida del disaccoppiamento.
Bruxelles sta infatti esaminando, come richiesto dalla maggioranza degli Stati membri, eventuali modalità e tempistiche per garantire un periodo transitorio (“corto e modesto”) verso l’obiettivo comune del disaccoppiamento totale, come tale condiviso da tutti i Ministri. Le richieste dei vari Paesi coprono, in pratica, tutti i settori, se é vero che l’Italia ha difeso principalmente pomodoro e pere, che la Spagna ha sottolineato i problemi cui andrebbe incontro il settore degli agrumi, e che altri Paesi hanno voluto garantire un periodo di adattamento chi alla frutta secca (le prugne per la Francia e le uve per la Grecia), chi ai frutti rossi (Polonia) e chi si é allineato all’Italia in difesa del pomodoro (Portogallo). In materia di gestione delle crisi, invece, la situazione sembra essere più complicata: la Commissaria Fischer Böel è convinta che la gestione delle crisi debba rimanere alle Organizzazioni di Produttori (OP). Non si è invece pronunciata sulla questione dell’applicabilità delle misure anche ai “non membri” delle OP, richiesta da molti altri Stati membri (Francia, Lussemburgo, Lituania, Polonia, Bulgaria, Romania, Belgio, Lettonia, Spagna, Slovenia e Repubblica Ceca). La Fischer Böel ha preferito non rispondere, almeno per ora, anche sull’eventualità, proposta dall’Italia, di una linea di bilancio ad hoc, che porti tali misure al di fuori del budget previsto per i Programmi operativi.
Per quanto riguarda i tempi della riforma, è comune, sia a Bruxelles che nelle diverse capitali europee, l’ottimismo affinché sia raggiunto un accordo definitivo a giugno. Il Parlamento europeo dovrebbe adottare il proprio parere a maggio. (Fonte: Europe Direct Carrefour del Veneto)
Riforma OCM Vitivinicolo
La Commissaria all’Agricoltura, Mariann Fischer Böel si è detta pronta a discutere ancora su alcune questioni inerenti il quadro normativo. La presentazione del testo ufficiale è prevista per il prossimo 4 luglio
La Commissaria all’agricoltura, Mariann Fischer Böel, è< intervenuta ad una conferenza a Stoccarda (Germania) sulla prossima riforma dell’Organizzazione Comune di Mercato del settore vitivinicolo. Nel suo discorso il capo dell’Europa verde ha colto l’occasione per riaprire il dibattito sulla riforma, in vista della presentazione del testo ufficiale, prevista per il prossimo 4 luglio. Affermando di essere pronta a discutere ancora di alcune questioni ritenute basilari per il prossimo quadro normativo, nei passaggi più significativi, la Commissaria all’agricoltura ha ribadito l’idea dell’estirpazione e della liberalizzazione degli impianti: il sistema dovrà essere applicato in due tappe, e si dovranno prendere in considerazione i possibili impatti ambientali.
La Fischer Böel ha confermato che è allo studio un sistema di salvaguardia. Inoltre, soffermandosi sulla problematica dello zuccheraggio, ha ribadito la necessità di una sua eliminazione, in quanto “per ragioni WTO, sarà necessario abbandonare l'aiuto ai mosti”. (Fonte: Europe Direct Carrefour del Veneto)
Condizionalità
La Commissione presenta la relazione al Consiglio
In occasione della riunione di aprile del Consiglio agricoltura, la Commissaria Mariann Fischer Böel ha presentato ai Ministri la relazione sull’eco-condizionalità. Tranne l’Irlanda, che considera poco ambizioso il lavoro della Commissione, tutti i Paesi hanno sostenuto la relazione. Il Consiglio, in particolare, dovrà
esprimersi su tre questioni: il periodo transitorio per l’applicazione della condizionalità nei nuovi Stati membri, la semplificazione della regola dei 10 mesi (che obbliga l’agricoltore a disporre di una particella per almeno 10 mesi per poter attivare il diritto al pagamento unico) e l’introduzione della regola de minimis per
non applicare riduzioni ad aiuti inferiori a 50 euro. Le altre modifiche che risulteranno necessarie saranno oggetto dell’attività del Comitato di gestione dei pagamenti diretti. (Fonte: Europe Direct Carrefour del Veneto)
Doha Round
Il Consiglio discute le problematiche che preoccupano gli Stati membri in merito all’accordo con i Paesi ACP. Tra i temi affrontati, zucchero e riso
Durante il dibattito sul futuro del ciclo negoziale di Doha, su cui non ci sono particolari passi in avanti (ma si rimane in attesa di un nuovo documento, forse ad inizio maggio, che stili il calendario dei prossimi mesi), molti Stati membri hanno rivolto alla Commissione le loro preoccupazioni sull’accordo con i Paesi ACP per la liberalizzazione degli scambi (dazio zero, contingente zero) a partire dal 1° gennaio 2008 (si veda Veneto Agricoltura Europa n. 7/2007). I settori difesi dai Ministri intervenuti (Francia in testa) sono stati lo zucchero (Austria, Polonia, Spagna e Belgio), le banane (Spagna e Portogallo) ed il riso (Italia). La Commissaria Fischer Böel, ricordando che gli accordi sono frutto di impegni internazionali inderogabili, si è soffermata in particolare sulle problematiche del settore zucchero. Non ci saranno modifiche alle regole di importazione prima del mese di ottobre 2009. Le importazioni dai paesi in via di sviluppo sulla base dell’accordo EBA (tutto tranne le armi) saranno completamente liberalizzate a partire dalla stessa data (cosi come dall’ottobre 2009 entreranno in vigore le regole sulle importazioni dai Paesi ACP). In ogni caso, secondo la Commissaria, dal 2009 al 2015 verrà previsto dall’UE un plafond massimo di importazioni a dazio zero da paesi meno sviluppati e Paesi ACP di 3,5 milioni di tonnellate con tariffe normali per i Paesi ACP non rientranti tra i paesi meno sviluppati. Dal 2015 si potrebbe introdurre una clausola di salvaguardia. Per il riso è previsto un periodo transitorio. (Fonte: Europe Direct Carrefour del Veneto)
Mais: rigettata la proposta di intervento
Il Parlamento rigetta la proposta della Commissione di abolire l’intervento a favore del settore
La Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha approvato una relazione che chiede all’Esecutivo comunitario di ritirare la proposta di regolamento volta ad abolire l’intervento nel settore del mais. Con 24 voti a favore e 10 contro gli eurodeputati contestano alla Commissione la mancanza di un appropriato studio di impatto sugli scenari futuri del settore. Pur non essendo un parere vincolante, sembra che il Parlamento sia intenzionato a rinviare l’adozione finale della relazione al mese di luglio (inizialmente era prevista per maggio), in modo da tentare di far slittare la decisione in Consiglio a dopo l’inizio della campagna
2007/2008. (Fonte: Europe Direct Carrefour del Veneto)
Gli aiuti diretti nel 2005
I produttori italiani hanno incassato, nel 2005, cifre superiori rispetto al 2002, 2003 e 2004, ma sono rimasti alle spalle dei colleghi spagnoli, tedeschi e francesi
1 milione e 400 mila aziende agricole italiane hanno incassato, nel 2005, 3,69 miliardi di euro. Sono questi i dati relativi l’Italia che emergono da un documento della Commissione europea sulla distribuzione degli aiuti diretti ai produttori europei nel primo anno di applicazione della nuova PAC. Pur trattandosi di cifre del tutto indicative, è possibile ugualmente avere un quadro significativo dell’agricoltura italiana in Europa. Il documento prende in esame l’esercizio finanziario 2005, cioè la prima annualità in cui ha trovato applicazione la riforma Fischler, nonché l’anno in cui l’Unione Europea si è allargata a 10 nuovi Paesi.
Relativamente al nostro Paese, risulta che il flusso finanziario complessivo per gli aiuti diretti, cioè i contributi non legati alla produzione, è ammontato a 3,69 miliardi di euro, cifra superiore sia agli aiuti erogati nel 2004, quando all’Italia furono assegnati circa 3,28 miliardi di euro, sia a quelli del 2003 (3,128 miliardi) e 2002 (3,434 miliardi). Si tratta comunque di un ammontare nettamente inferiore a quanto incassato, sempre nel 2005, da Spagna (4, 476 miliardi), Germania (4,96 miliardi) e, soprattutto, dalla Francia, nettamente al primo posto con 7,514 miliardi di euro. (Fonte: ed)
Mercati e redditi agricoli 2006-2013
Pubblicato dalla Commissione il rapporto sulle prospettive per i mercati e i redditi agricoli dell’Unione europea
La Direzione Generale Agricoltura della Commissione europea ha pubblicato il consueto rapporto sulle prospettive per i mercati e i redditi agricoli nell’Unione Europea che quest’anno si spinge fino al 2013. La pubblicazione traccia un quadro circa i possibili sviluppi dei mercati agricoli comunitari in base a specifiche informazioni statistiche aggiornate al mese di novembre 2006; nello specifico, analizza le seguenti produzioni: cereali, oleaginose, zucchero, carne, uova, latte e i principali prodotti caseari. Il rapporto non tiene comunque conto delle modifiche legislative proposte o intervenute fino allo scorso mese di novembre, come per esempio l’intervento per il mais, nonché degli eventuali esiti che potranno essere raggiunti nell’ambito degli accordi del WTO. Il rapporto, in lingua inglese, può essere richiesto alla Redazione o scaricato dal sito web: http://ec.europa.eu/agriculture/publi/caprep/prospects2006b/index_en.htm
(Fonte: Europe Direct Carrefour del Veneto)
Pubblicazione a cura di:
Europe Direct Carrefour del Veneto – Centro di Informazione e Animazione della Commissione europea - Veneto Agricoltura – Settore Studi Economici
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