“Siamo partiti dalla fotografia della situazione attuale – ha spiegato il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni – per avviare il dibattito sull’agricoltura dei prossimi anni, alla luce dei cambiamenti che inevitabilmente interverranno. E lo faremo a Taormina, tra pochi giorni, con rappresentanti delle Istituzioni, economisti, imprenditori e con il mondo della ricerca, richiamando l’attenzione di tutti su questa “minoranza trainante”, che può essere di esempio e stimolo per il successo dell’imprenditoria agricola del nostro Paese.”
La “minoranza trainante” che emerge dalla ricerca Censis-Confagricoltura:
• scambia conoscenze: fitte reti di collaborazione e di scambio di esperienze con altre imprese sono attivate dall’80% delle aziende analizzate, che condividono nella maggior parte dei casi (75%) il proprio know-how;
• guarda oltre i confini nazionali: il 27% opera all’estero, prevalentemente attraverso attività d’esportazione dal quale ricava il 30% del fatturato;
• fa innovazione: il 90% ha apportato negli ultimi anni innovazioni di processo o di prodotto e il 64% lo ha fatto rafforzando il processo di fidelizzazione con la propria clientela;
• non teme il passaggio generazionale: il 42% degli imprenditori agricoli intervistati non ha un problema di continuità aziendale, per il 30% i figli o i parenti del titolare lavorano o lavoreranno in azienda;
• esprime una leadership plurale: gli imprenditori sono sempre più aperti alla condivisione delle decisioni con figure professionali specialistiche (in oltre il 30% dei casi);
• è capace di stabilire un processo empatico con il mercato: il 25% ha scelto di posizionarsi in nicchie alte di mercato, il 33% di innalzare la qualità dei prodotti, 21% di puntare sulla comunicazione e su nuove formule distributive;
• ha attivato una integrazione efficiente tra produzione-trasformazione-commercializzazione: il 50% delle imprese analizzate opera tramite marchio proprio o con marchio di origine, il 36% produce e trasforma i propri prodotti e il 31% vende direttamente al cliente finale.
Se queste sono le caratteristiche comuni, la ricerca individua in questa minoranza trainante anche quattro “profili” aziendali distinti: i trend setter (34,3%); i selettivi efficienti (26,2%); le imprese in via di consolidamento (27,2%), e infine un’area al di sotto della soglia di competitività (12,3%).
“La ricerca - ha detto Vecchioni - conferma l’esistenza di un’impresa agricola dinamica, che investe e che tenta di raggiungere il mercato in modo efficace, anziché subirlo. Ma c’è anche un’impresa agricola che chiede spazio e che non ha la dimensione e gli strumenti per affermarsi. Sono migliaia e migliaia di imprenditori. Che vanno aiutati a crescere, affrancandoli dalle illusioni. Che vanno accompagnati con politiche altrettanto innovative e coraggiose, salvaguardando le ragioni della competitività, per misurarsi con le nuove sfide di un’economia globalizzata. Il Forum di Taormina è un’occasione preziosa per richiamare l’attenzione di tutti su questi temi”.
Fonte: Indagine Censis-Confagricoltura 2007
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Fonte: Confagricoltura