Il sistema ortofrutticolo mondiale ha assunto sempre più un aspetto globale. Di fronte a questa internazionalizzazione l’Italia, uno dei primi produttori mondiali di ortofrutta e certamente il primo per qualità, deve giocare un ruolo preciso. Può diventare la “piattaforma” di interscambio fra Mediterraneo e Unione europea e, addirittura, aspirare a diventare punto di incontro fra estremo Oriente ed Americhe.
E’ l’ipotesi alla base del Convegno “Sviluppo del paternariato fra Paesi Terzi Mediterranei e Paesi dell’Ue”, organizzato dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali con il supporto di Agri Cesena, nel corso del quale il ministro italiano Giovanni Alemanno, dopo l’inaugurazione di Macfrut (giovedì 8 maggio), ha incontrato esperti italiani (Paolo De Castro, presidente Nomisma; Cosimo Lacirignola, direttore CIHEAM - Istituto Agronomico Mediterraneo Bari; Roberto Della Casa, docente universitario; Alessandro Arioli, Calpart - Parco Scientifico e Tecnologico della Calabria; Giuseppe Calcagni, vice presidente Mediterranean Fruit Company), esteri (M. Ayman Korra, Heia, Mouim Hamzè, presidente Cihaem, Centro internazionale di Alti Studi Agronomici, Parigi) ed i ministri di alcuni Paesi dell’area Mediterranea (Saïd Barkat, ministro dell’Agricoltura dell’Algeria; Youssef Wali, ministro dell’Agricoltura dell’Egitto; Habib Haddad, ministro dell’Agricoltura della Tunisia).
Ad innalzare ulteriormente il “tasso” di internazionalità di Macfrut 2003 provvederà anche l’incontro di venerdì 9 maggio con la partecipazione di esponenti delle maggiori catene di distribuzione che operano a livello internazionale, fra cui Wall Mart Store.
La rassegna cesenate non trascurerà la situazione italiana, che presenta alcune luci ed qualche ombra. Nel 2002, ortaggi, frutta ed agrumi, nel Belpaese hanno avuto una produzione lorda vendibile paei a 9.050 milioni di euro (+3,07% sul 2001) e con un giro d’affari del settore, compreso l’indotto, di 20.200 milioni di euro (+5,7% sul 2001). ANEIOA (l'Associazione Nazionale Esportatori, Importatori Ortofrutticoli ed Agrumari) rileva che il commercio con l’estero nel 2002 fa registrare - dopo un triennio di crescita - un calo del saldo attivo che, con 1.047 milioni di euro, è pari al -9,9% rispetto ai 1.161 del 2001. Quasi stabili i quantitativi ed il valore dell’export (rispettivamente 3,8 milioni di tons, +0,3% sul 2001 e 2.926 milioni di euro, +0,7% sul 2001), mentre sono cresciute le importazioni: +11,4% in quantità (2.535.780 tons contro le 2.275.918 del 2001) e +7,7% in valore (1.880 milioni di euro a fronte dei 1.745 del 2001).
“Ma per l’agricoltura italiana in generale e l’ortofrutticoltura in particolare – sottolinea Domenico Scarpellini, presidente di Agri Cesena- occorre un’organizzazione a monte e a valle; innovazione; politica dei prezzi. Siccome non possiamo attuare una politica dei prezzi per gli alti costi di produzione, dobbiamo puntare sull’innovazione, che vuol dire dare risposte alle esigenze del consumatore sia per la qualità che per la provenienza, ovvero, fornire la carta d’identità al prodotto. Inoltre dobbiamo puntare sull’organizzazione, per presentarci il più possibile unitariamente sia nella fase di produzione che in quella di commercializzazione”.
La 20a edizione di Macfrut la maggiore rassegna internazionale dedicata al settore, è organizzata da Agri Cesena e ospiterà circa 600 espositori su 30.000 mq nei padiglioni fieristici di Pievesestina (info Agri Cesena, tel. 0547-317435, www.macfrut.com), con un ricco calendario di convegni e incontri. Non mancheranno i dati dell'Osservatorio dei consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane di Macfrut, curato da IHA Italia che denotano come, nonostante le diminuzioni dei volumi acquistati, le famiglie italiane, nel 2002, hanno speso per la frutta 5.967 milioni di euro (+6,8% rispetto al 2001), per la verdura 6.507 milioni di euro (+6,9% sul 2001) e per gli ortaggi surgelati 600,2 milioni di euro (+8,9% sul 2001).
Da tempo, indagini scientifiche e ricerche hanno sottolineato che frutta e verdura sono essenziali per ridurre l’incidenza delle malattie croniche e prevenire squilibri nutrizionali aumentando la resistenza alle malattie infettive. La campagna “cinque porzioni al giorno” (di frutta e verdura, ovviamente), lanciata negli Usa, può essere il veicolo più facile e più comprensibile per ottenere un incremento del consumo e un cambiamento delle abitudini alimentari sbagliate. Anche di questo si parlerà a Macfrut venerdì 9, nel pomeriggio. Un altro fenomeno che sta avendo una rapida evoluzione è il consumo della IV Gamma (verdure fresche, lavate, tagliate e confezionate pronte per il consumo) e V Gamma (ortaggi precotti). Tale segmento fa registrare un incremento del +6,6% sul 2001, portando il valore di IV e V gamma in Italia a 150 milioni di euro.
I Saloni
Vera e propria "vetrina" di tutte le principali novità relative a produzione, lavorazione, commercializzazione e trasporto dei prodotti ortofrutticoli, con i suoi Saloni (Agro Bio Frut, Salone delle Produzioni Biologiche Mediterranee, Trans World) Macfrut offre un grande punto di riferimento per tutta la “filiera” ortofrutticola, come testimoniano i 38mila visitatori del 2002 (85% operatori) e le 75 delegazioni ufficiali estere. Anche nel 2003 prosegue il progetto del ministero Attività Produttive, Unioncamere, Camera di commercio di Forlì-Cesena e di Ravenna, Ice e Regione Emilia Romagna, cui partecipa anche Agri Cesena, che consentirà di dar vita – all’interno di Macfrut - a incontri bilaterali fra imprese italiane ed operatori di Paesi esteri (Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Romania, Sud Africa, Siria e Turchia). A Macfrut si discuterà anche di prezzi dell’ortofrutta, di rintracciabilità, dei trasporti agroalimentari.
L’Italia è leader in Europa per le produzioni biologiche: circa il 30% dei prodotti biologici in Europa sono “targati” italiano. All’interno dei convegni riservati al Biologico, l’Osservatorio presenterà i relativi dati sugli acquisti
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Fonte: Agronotizie