A metà luglio avevamo lasciato il prezzo del latte pronto ad aggredire la soglia dei 70 euro al quintale.

Un record mai raggiunto in precedenza, talmente alto da destare qualche preoccupazione sulla tenuta di livelli così alti.

A distanza di un mese la doccia fredda. Il prezzo del latte spot, quello venduto fuori contratto, è precipitato sotto i 60 euro al quintale.

 

Eppure le linee di tendenza del periodo promettevano ancora settimane di prezzi in aumento, cosa che evidentemente non è avvenuta.

Anzi, le curve di tendenza hanno “bucato” il tracciato dei prezzi dello scorso anno.

 

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Andamento del prezzo del latte spot nazionale negli ultimi tre anni (prezzi per 100 kg)


Le possibili cause

Cosa è accaduto? Più d'una le motivazioni. La maggiore spinta sulla produzione di latte incentivata da prezzi più remunerativi ha certo contribuito.

Ma più della maggiore disponibilità di prodotto, i prezzi alti hanno indotto gli operatori della trasformazione a puntare sul latte spot di provenienza estera.

Quello francese e quello tedesco, pur se anch'essi in aumento, sono rimasti distanti dai record segnati dal latte italiano.

Un'allettante opportunità per le industrie che con il ricorso all'importazione hanno ottenuto due risultati, risparmiare sui costi e spingere il mercato interno al ribasso.


Si spera nei formaggi

Se l'obiettivo era quello di calmierare il mercato del latte bisogna ammettere che l'operazione è pienamente riuscita.

Ora bisogna interrogarsi su quali potranno essere i possibili scenari a breve termine.

 

Il mercato dei formaggi ha mantenuto la sua stabilità, mostrando anche qualche segnale di ripresa.

Accade in particolare per i due grandi “grana” a denominazione, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano.

Una stabilità che dovrebbe ripercuotersi sull'andamento del prezzo del latte spot, interrompendone la caduta o, si spera, favorendone una ripresa.

 

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I mercati mondiali

Difficile immaginare che a breve il prezzo del latte possa tornare ad aggredire i record dello scorso luglio.

Anche sui mercati mondiali si assiste per alcuni prodotti caseari a un ritracciamento delle quotazioni.

Segnali di ripresa, seppure modesta, solo per il latte in polvere scremato, come evidenziano le analisi della Commissione Europea.

Tendenze che non mancheranno di influenzare il mercato domestico.

 

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I possibili scenari

Un recupero delle quotazioni può trovare sostegno dall'allineamento fra i prezzi del latte spot italiano e le quotazioni delle provenienze estere. Il divario è ormai di pochi punti percentuali, rendendo meno conveniente il prodotto importato.

Senza dimenticare che i formaggi a denominazione, quelli che davvero contano sul mercato, non possono fare a meno del latte italiano.