Mettiamo subito in chiaro un punto. Se siete maniaci della morfologia e cercate vacche di grande taglia, alte, slanciate e ossute, la Rossa Norvegese non fa per voi. Se invece state cercando una razza capace di garantire una fertilità da record, salute invidiabile e in grado di produrre latte di ottima qualità, leggete queste pagine e fate due conti economici sull'impatto che il crossbreeding a due vie potrebbe avere sulla vostra mandria.

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Benvenuti ad Hamar, cittadina a Nord di Oslo, che ospita i quartieri generali della Geno, grande cooperativa di allevatori norvegesi che da sempre ha in mano la genetica Rossa Norvegese e che porta avanti un programma di miglioramento genetico con obiettivi ben definiti e sempre più interessanti a livello globale per tutti i professionisti dell'allevamento da latte.
 

Costruita a tavolino

Il loro "tesoretto" è stato creato a tavolino nel 1935, quando gli allevatori norvegesi chiesero di avere a disposizione una bovina capace di dare il massimo in un paese con condizioni ambientali difficili, per non dire estreme. All'epoca nelle stalle c'erano diverse razze, Norwegian Red and White, Red Trondheim, Red Polled Østland e Ayrshire, ognuna delle quali è stata chiamata a contribuire alla Rossa Norvegese che oggi conosciamo. Un progetto che continua da allora senza interruzioni e che Geno porta avanti potendo contare su un patrimonio di 200mila vacche in purezza, che rappresentano più del 95% del bestiame da latte presente nel paese, seguite da una squadra di 800 veterinari e 120 fecondatori.

Una figlia in purezza di Gopollen, il toro Rosso Norvegese più esportato
Una figlia in purezza di Gopollen, il toro Rosso Norvegese più esportato
 

I dati sulla salute

Una presenza capillare che dagli anni '70 registra tutti gli eventi sanitari riguardanti le bovine norvegesi, grazie ad una normativa piuttosto severa che assegna al veterinario il compito di espletare tutti gli "interventi sanitari" sulla mandria (decornazione compresa), annotando in una scheda individuale i trattamenti e i farmaci utilizzati.

Il risultato? Una banca dati sulla salute della Rossa Norvegese che è servita a migliorare geneticamente una bovina rustica, mantenendola sana e fertile, pur aumentandone la produzione di latte. La resistenza alle mastiti e alla chetosi fa parte degli indici da più di trenta anni, ma il lavoro svolto dai genetisti Geno ha portato risultati eccezionali anche sotto il profilo della fertilità. Nelle stalle che abbiamo visitato, con medie produttive che oscillano fra gli 80 e i 90 quintali di latte, il numero medio di dosi per fecondazione è di 1,2-1,6 con oltre il 72% di vacche gravide dopo la prima inseminazione. Dati che parlano da soli. Un patrimonio che Geno sta capitalizzando, proponendo la razza nell'incrocio a due vie su Frisona per migliorare gli aspetti più critici che le vacche bianco nere non riescono a risolvere diversamente. Un'opportunità che il Gruppo Abs non si è fatto sfuggire, stringendo un accordo di distribuzione esclusiva della genetica Rossa Norvegese da utilizzare nel programma di crossbreeding HyvigTM.

Lo staff di Abs Italia in visita al centro tori Geno in Norvegia
Lo staff di Abs Italia in visita al centro tori Geno in Norvegia
 

Efficienza alimentare

Håvard Melbo Tajet, responsabile ricerca e sviluppo di Geno sta già guardando avanti e ricorda l'impatto positivo della genomica nella selezione della Rossa Norvegese e le sperimentazioni che si stanno portando avanti per trovare nuovi fenotipi su cui lavorare, come l'efficienza alimentare (entro il 2019 dovrebbe uscire un indice ad hoc) o le emissioni di metano. Due parametri che attualmente sono in fase di studio utilizzando stazioni automatizzate di ultima generazione. Un investimento importante per la cooperativa che su un fatturato di 45 milioni di euro ne investe ogni anno il 15% in ricerca, a favore degli allevatori norvegesi e indirettamente anche di quelli italiani.

Håvard Melbo Tajet, responsabile ricerca e sviluppo di Geno
Håvard Melbo Tajet, responsabile ricerca e sviluppo di Geno

Gli obiettivi selettivi? In ordine di importanza: produzione di latte, fertilità, conformazione della mammella e salute della mammella. Un lavoro che può essere svolto su una popolazione che per il 96% è composta da vacche iscritte al Libro genealogico, con una quota di soggetti genotipizzati che sta crescendo ogni anno, sia su invito della Geno, sia su richiesta degli allevatori.

Il risultato? Un'accuratezza che non ha uguali in altre razze e che permette alla cooperativa di immettere sul mercato norvegese non più di 15mila dosi per ogni toro, per tenere sempre bassa la consanguineità in una popolazione non certo enorme.
Per cui, se la fertilità della vostra mandria tende al basso e se il conto del veterinario invece sale, prendete in considerazione la Rossa Norvegese e il programma di crossbreeding HyvigTM messo a punto da Abs. Non resterete delusi.

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a cura della redazione