Dopo aver audito l’Anlac, Associazione nazionale liberi allevatori di Coniglio, aderente ad Agci lo scorso 13 luglio, la Commissione per le Petizioni del Parlamento europeo, presieduta da Erminia Mazzoni, ha decisio di tenere aperta la petizione presentata dalla stessa associazione e sostenuta da diversi eurodeputati, e di inviare una nota al Commissario per la Concorrenza Joaquin Almunia, al presidente della Comagri del Pe, Paolo De Castro, al presidente dell’Autorità garante della Concorrenza in Italia Antonio Catricalà, al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano. 

La petizione denuncia distorsioni nel mercato cunicolo italiano in ordine alla formazione dei prezzi alla produzione e quindi la necessità di estendere l’obbligo di etichettatura di origine anche alle carni di coniglio, inspiegabilmente escluse dalle norme comunitarie recentemente varate dal Consiglio.

Sulla stessa questione Erminia Mazzoni ha anche depositato una interrogazione prioritaria alla Commissione europea, sottoscritta da oltre venti europarlamentari, per chiedere se la Commissione possa intendere non tassativa la elencazione delle carni previste nel Regolamento sull’etichettatura obbligatoria di origine e considerare implicitamente anche la specie cunicola, ovvero conoscere i motivi della esclusione.

Al termine dell’audizione (presenti numerosi europarlamentari, William Floyd in rappresentanza della Ce, direzione generale per la Concorrenza e Peter Jahr (Ppe) componente della Commissione per le Petizioni) il presidente di Anlac Saverio De Bonis ha dichiarato: “L’Europa deve decidere se privilegiare la tutela dell’industria alimentare o dei consumatori. Per il momento vincono le lobby industriali, ma ci auguriamo che l’iniziativa parlamentare europea possa mettere in salvo l’etichettatura obbligatoria per il coniglio e dare una prospettiva di sbocco alla crisi del settore cunicolo che sta colpendo da anni il nostro Paese”.