Dopo una quotazione d’esordio di 215-220 euro/t (15 giugno), i prezzi del frumento duro (fino) rilevati presso la Camera di commercio di Foggia sono scesi fino ai 195-200 euro/t nella seduta del 6 luglio, cedendo il 17,9% rispetto all’ultima rilevazione della campagna 2015/16, avvenuta a fine maggio. Rispetto allo scorso anno i prezzi attuali sono più bassi del 44%.
Stessa dinamica, sebbene meno accentuata, per i prezzi del frumento tenero. Presso la Borsa merci di Bologna i prezzi della varietà fino si sono attestati nella prima rilevazione della nuova campagna sui 158-162 euro/t (30 giugno), per poi scendere ad inizio luglio sui 154-158 euro/t, più bassi del 6% rispetto all’ultima rilevazione della campagna 2015/16 e del 19% rispetto allo stesso periodo del 2015.
Si è arrestata la fase di crescita per i prezzi del mais, con i valori che a partire da metà giugno sono tornati a scendere in tutti i principali centri di scambio nazionali. Un andamento su cui hanno inciso sia i cali che si sono registrati nei principali mercati esteri sia la bassa domanda riscontrata nel mercato italiano, causata dalla maggiore competitività di prezzo dei frumenti teneri foraggeri rispetto al mais. I rialzi osservati nella prima parte di giugno hanno comunque comportato una crescita su base mensile dell’8,5%, con i prezzi, analizzati da Bmti tramite il Finc, Fixing indicativo nazionale camerale, attestati su un valore medio di 196 euro/t. Si è mantenuto in territorio positivo il confronto anno su anno, con i prezzi più elevati di quasi il 40% rispetto a giugno 2016.
© AgroNotizie - riproduzione riservata