Migliora nettamente il saldo valutario netto dell'import/export del settore cerealicolo nei primi sette mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2014. Per l'import l'esborso è stato di 3071,9 milioni di euro, in calo rispetto ai 3291,2 del 2014, mentre gli introiti legati all'export si sono attestati sui 2102,5 milioni di euro, in crescita rispetto ai 1850,9 del 2014. Il saldo risulta quindi negativo e pari a -969,4 milioni di euro, ma in deciso miglioramento rispetto al passivo di 1440,3 milioni di euro dello stesso periodo 2014.

Focalizzando l'attenzione sui dati agricoli relativi ai volumi, le importazioni seguono il trend del valore, con una diminuzione di oltre 1.152.000 tonnellate rispetto al 2014, con una diminuzione del -10,4%. La riduzione più consistente riguarda la voce di cereali in granella, con 821mila tonnellate in meno, con una forte diminuzione di granturco (-915mila t) e in misura minore del grano duro (-190mila t), mentre risultano in aumenti le importazioni di grano tenero (+272mila t).

Tra gli altri prodotti si registra la riduzione degli arrivi dei prodotti trasformati/sostitutivi (-47mila t) e della crusca (-7900 t), e l'incremento delle importazioni di riso di 25mila tonnellate (+24,6%), dovute all'aumento delle importazioni dalla Guyana (+27.200 t) e dalla Cambogia (+7100 t), con un segno negativo dall'India (-12100 t). Crescono le importazioni di farine proteiche di estrazione (+72mila t, +4,3%), mentre quelle dei semi e frutti oleosi si riducono di 379mila t (-30,8 %), di cui 341mila t dovute ai semi di soia.

Le esportazioni dall'Italia dei prodotti del settore cerealicolo nei primi 7 mesi in esame risultano in aumento di 272mila tonnellate, rispetto all'anno precedente (+11,2%). Cresce l'export dei cereali in granella (+279mila t), della semola di grano duro (+14200 t) e dei mangimi a base di cereali (+12500 t). Scendono invece le vendite di pasta alimentare (-120.500 t) e del riso (-29mila t).