Una data non casuale quella scelta per la Giornata mondiale dei fertilizzanti che si è tenuta il 13 ottobre. 
Infatti fu proprio in quel giorno, del 1908, che il chimico tedesco Fritz Haber scoprì il processo di sintesi dell'ammoniaca, che sta alla base della produzione su larga scala dei fertilizzanti.

Promosso da Fertilizers Europe, l'Associazione con sede a Bruxelles che rappresenta la maggior parte dei produttori europei di concimi minerali, il Global fertilizer day nasce per ricordare il ruolo fondamentale dei fertilizzanti per l'intero sistema agricolo.
Un insieme di mezzi tecnici che permettono di conservare e migliorare la fertilità del terreno garantendo così derrate abbondanti e contribuendo ad arginare, nel mondo, le problematiche connesse alla malnutrizione. 

Le stime evidenziano in modo inconfutabile che oggi l'utilizzo razionale di fertilizzanti in agricoltura garantisce circa il 50% della produzione mondiale di cibo e che senza il loro impiego possono verificarsi nei raccolti agricoli perdite fino al 75%.

Anche Federchimica–Assofertilizzanti , l'Associazione costituita nel 1985 con lo scopo di tutelare e rappresentare tutte le realtà produttive del settore dei fertilizzanti, ha celebrato la giornata.

"In questa data emblematica desidero ricordare un importante traguardo che l'intero comparto ha recentemente raggiunto - afferma il presidente dell'associazione Giovanni Toffoli - Mi riferisco al Nuovo regolamento Ue sui fertilizzanti approvato a Strasburgo la scorsa primavera. Oltre a porre chiarezza in merito a numerosi aspetti tecnici, il nuovo testo ha ampliato notevolmente lo spettro dei fertilizzanti disciplinati, spalancando così le porte alla libera circolazione di tanti prodotti, soprattutto eccellenze italiane, che prima non potevano fregiarsi del marchio CE, come ad esempio i concimi organici, organo-minerali e biostimolanti, che in questi ultimi anni hanno assunto sempre più importanza per gli agricoltori".


Europa e Italia, i numeri

A livello europeo il comparto dei fertilizzanti conta oltre 120 siti produttivi di grandi dimensioni, che impiegano circa 76mila lavoratori e conta un  fatturato complessivo di circa 10,2 miliardi di euro, di cui 66 milioni vengono impiegati in ricerca e sviluppo.

In Italia, invece l'80% delle imprese del comparto, dove sono impiegati circa 2mila lavoratori, è di piccole e medie dimensioni.
L'industria dei fertilizzanti, con un fatturato complessivo di 1,3 miliardi di euro, incide per il 2,8% sul totale della produzione chimica italiana.