Anch’essa però presenta un punto debole che, in determinate condizioni, ne riduce l’efficienza in modo significativo e quindi ne mette in discussione anche la suddetta economicità.
Al momento della distribuzione, come molti agricoltori hanno sperimentato e constatato anche visivamente, i granuli di urea sono soggetti ad un fenomeno di “evaporazione”: è questa la fase durante la quale parte dell’azoto viene disperso in atmosfera sotto forma di ammoniaca. Questo aspetto non deve assolutamente essere sottovalutato in termini quantitativi: in condizioni particolarmente svantaggiose infatti le perdite possono superare il 40% del contenuto iniziale di azoto.
Queste perdite si verificano in maniera significativa in talune condizioni agronomiche e/o ambientali: distribuzione del concime senza interramento, condizioni di clima caldo e secco, scarsa disponibilità idrica, suoli con pH elevati e scarsa capacità tampone.
La ricerca ha però sviluppato, nel corso degli anni, un principio attivo che è in grado di limitare questo fenomeno: la N(butil)tiofosforicotriammide, meglio conosciuta come inibitore dell’ureasi NBPT, è in grado di bloccare in modo temporaneo il processo di trasformazione dell’urea, rallentando l’azione degli enzimi responsabili.
UTEC® 46 è un prodotto a base di urea e NBPT. Un’associazione che minimizza le perdite di azoto per volatilizzazione. Con l’inibitore, l’urea è protetta dall’azione dell’ureasi per circa due settimane, la tempistica ottimale affinché vi sia un’incorporazione nel terreno con perdite ridotte al minimo.
L’inibitore che EuroChem Agro utilizza è inoltre particolarmente performante: la sua stabilità è infatti risultata, da una serie di analisi comparative, di gran lunga superiore ad altri inibitori dell’ureasi presenti sul mercato dei fertilizzanti. Grazie a questa peculiarità UTEC® 46 può essere impiegato con grande flessibilità in accordo con le più svariate esigenze agronomiche.
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Fonte: EuroChemAgro