Grano, i vantaggi dell'azoto con inibitore della nitrificazione

Per rendere più efficiente la concimazione, in particolare quella azotata, sono state sviluppate nel corso dei decenni molte soluzioni. La più recente ed evoluta ha il nome di DMPP, l’inibitore della nitrificazione che caratterizza le linee di concimi Entec^® e Flexammon^®, distribuite da K+S Agricoltura Spa.

L’azoto ammoniacale o ureico si trasforma in azoto nitrico più lentamente per l’azione batteriostatica dell’inibitore DMPP specifica per i batteri Nitrosomonas. La coltura ha così a disposizione l’azoto in modo graduale, per un periodo prolungato per alcune settimane.

Si riducono le perdite per dilavamento e gassificazione ottenendo diversi benefici:

• Ambientale: minor inquinamento, rispetto delle normative ambientali con minore riduzione di resa
• Fisiologico: omogeneità dell’accestimento, nutrizione più equilibrata, migliore disponibilità di fosforo e altri elementi, utilizzo più efficiente dell’energia metabolica
• Agronomico ed economico: riduzione dei passaggi, contenimento delle dosi applicate, resa più elevata a parità di dose, maggior sicurezza di avere azoto disponibile nelle fasi critiche.

Per ottenere il massimo risultato dall’impiego degli Entec^® sul grano, come sulle altre colture, occorre conoscere bene il comportamento di questi concimi nelle diverse situazioni climatiche e agronomiche.

Per questo K+S Agricoltura sviluppa da anni un ampio programma di sperimentazione in campo collegato ai principali progetti di filiera, in particolare per il grano duro con le Piattaforme Cereali in collaborazione con BASF.
Anche quest’anno nell’azienda dei F.lli Raggi, contoterzisti e cerealicoltori di Ozzano a Bologna, si è concimato interamente con i prodotti della linea Entec^® .

L’azienda dei F.lli Raggi applica Entec^® 25.15 in pre-semina,
Entec^® 26 a fine accestimento, Entec^® 46 a spiga 1cm

La dose di azoto complessiva (169 kg N/ha) è distribuita in 3 passaggi. Prima di tutto si realizza la concimazione in pre-semina, diminuendo la dose quando la coltura precedente è miglioratrice.
La soluzione più diffusa è Entec^® 25.15 ma si possono impiegare in alternativa Entec^® 13.10.20 o Flexammon^® 10.17 che contiene più zolfo (15%). Dell’azoto inibito applicato in pre-semina, la coltura si avvantaggia per dare avvio all’accestimento, rendendo possibile fare i successivi passaggi a fine accestimento e poi in levata senza alcuna urgenza.
Accanto alla soluzione aziendale, si sono messe a confronto altre strategie, a dose ridotta (126 kg N/ha) su Saragolla, Normanno e Levante, a dose pari ma con un unico passaggio dopo il pre-semina, a dose aumentata del 25 e del 50% sia con 2 passaggi sia aggiungendo un terzo passaggio al 2° nodo per la sola varietà Saragolla.
I risultati offrono lo spunto per molte interessanti considerazioni.

Le rese ottenute sono da record, oltre 95 q/ha in media con 84,7 di Peso ettolitrico.

Due osservazioni confermano i vantaggi e l’efficienza degli Entec^®: anche con la dose ridotta o facendo un unico passaggio si ottengono rese di grande soddisfazione, paragonabili alla soluzione aziendale per la varietà Saragolla, più distanti per Normanno e Levante. Con la dose ridotta si ha però una flessione nel tenore proteico e del glutine.

Aumentando la dose la resa aumenta debolmente ad indicare che con concimi efficienti la dose individuata è del tutto adeguata perché, grazie all’inibitore, arriva interamente alla coltura.
Ma con dosi maggiori e più frazionate si ottengono miglioramenti nel tenore proteico e nel glutine, perché le fasi finali sono determinanti per questi parametri e le applicazioni di inizio levata non permettono di esprimere completamente il potenziale, ma con dosi maggiori e/o con il passaggio al secondo nodo, grazie alla durevole azione del DMPP, si sostituisce efficacemente la distribuzione di azoto in ultima foglia spesso impiegata per alzare il livello proteico.

Resa e qualità con dosi crescenti di azoto: un anno record nella sperimentazione K+S
presso l’azienda Raggi a Ozzano (Bo)

Queste considerazioni e le sperimentazioni pluriennali spiegano la continua diffusione di Entec^® e Flexammon^® in tutte le zone cerealicole e permettono di affermare che questi concimi innovativi favoriscono l’ottenimento di produzioni elevate e di qualità come richiesto dall’industria di trasformazione, in particolare per il grano duro.

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