Vanta forse uno dei più alti numeri quanto a sinonimi: Diaphania, Glyphodes, Neoglyphodes,  Palpita e Phakellura. Solo la specie, perspectalis, resta quale comun denominatore. La Cydalima perspectalis è anche nota come “Piralide del Bosso”, ha origini orientali, tanto per cambiare, ed è  comparsa in Europa intorno al 2006-2007.
Il nome volgare lo deriva dal fatto che attacca gli apparati fogliari delle piante del genere Buxus, ovvero il Bosso. Ora sarebbe stata individuata in Veneto, in Provincia di Treviso, più in particolare a Pieve di Soligo.

La Cydalima è solo l’ultimo dei parassiti alieni giunti in Italia dall’estero. Ben lo sanno i tecnici agronomi e forestali che cercano di fronteggiare le proliferazioni del Tarlo asiatico (Anoplophora chinensis), o del Punteruolo Rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus). Gli agricoltori la considerano ormai di casa, ma anche la Diabrotica è arrivata dall’Estero, analogamente al Cinipede del Castagno (Dryocosmus kuriphilus), originario anch’esso della Cina e causa di una buona parte delle carenze di castagne italiane sul mercato. Sempre dall’Oriente, ma di origini giapponesi, la Popillia japonica, coleottero reperito recentemente nei dintorni della valle del Ticino. Origine probabile: Malpensa.
 
Ogni tanto, o meglio ogni poco, arriva dall’esterno qualche nuovo parassita da combattere. Vuoi a difesa delle colture agrarie, vuoi a protezione delle piante ornamentali o boschive.
Sicuramente la rete dei controlli in entrata non riesce a evitare tali importazioni perniciose. Che almeno la fitochimica, magari, venga vista una volta ogni tanto quale utile strumento per preservare patrimoni di importanza storica, culturale ed economica del Bel Paese.