L'ultimo rapporto annuale Istat che ha evidenziato la riduzione della disponibilità di terre coltivabili in Italia a favore dell'insediamento urbano.

Agrofarma, Associazione nazionale produttori di agrofarmaci che fa parte di Federchimica, coglie l'occasione per sottolineare come "il corretto utilizzo degli agrofarmaci sia un elemento indispensabile per far fronte alla sempre più preoccupante carenza di terreni coltivabili, fornendo alla stesso tempo soluzioni concrete per rispondere alla crescente domanda alimentare".

Il 7,3% della superficie nazionale - un'estensione paragonabile a quella di regioni come l'Emilia-Romagna o la Toscana - è ormai urbanizzato. Si tratta di un dato molto significativo se si considera che la media europea è del 4,3%. A livello mondiale poi, anche a causa di fenomeni come il land grabbing, ovvero l'acquisizione di terreni su larga scala da parte delle nazioni occidentali nei Paesi in via di sviluppo, la situazione non sembra essere meno grave.

"Ad oggi le terre emerse sono il 29% della superficie terrestre, e di queste solo il 12% risulta coltivabile; se a ciò si aggiunge la vertiginosa crescita della popolazione mondiale negli ultimi 50 anni, appare evidente come sia impossibile pensare di garantire cibo per tutti senza il supporto della ricerca e della tecnologia" ha affermato Andrea Barella, presidente di Agrofarma. "Sfamare una popolazione mondiale in costante crescita senza depauperare la terra sta diventando una sfida sempre più urgente da affrontare; grazie all'innovazione e a strumenti come gli agrofarmaci potremo contribuire a ottimizzare i raccolti, prendendoci cura allo stesso tempo di risorse primarie per il pianeta come acqua e terra" ha concluso Barella.

Gli insediamenti urbani minacciano sempre più le campagne e i paesaggi; secondo i dati Istat, fra il 2001 e il 2011 il consumo di suolo è aumentato in Italia dell'8,8%, a fronte di un incremento della popolazione residente del 4,7%. Le ruspe si sono date da fare di più al Nord, in particolare nel Veneto e in Lombardia; ma anche al sud l'urbanizzazione procede a passo spedito.

Paesaggi italiani, dunque, sempre più a rischio? "Nel nord Italia, così come al Centro e al Sud, l'equilibrio storico tra città e campagna è fortemente alterato" ha concluso Agrofarma. Prendendo atto di ciò, l'organizzazione "intende evidenziare il ruolo dell'innovazione in agricoltura e della chimica ad essa applicata, che insieme possono garantire efficacia nella produzione e un limitato impatto sull'ambiente".