"La migliore forma di contrasto alla batteriosi del kiwi è la massima collaborazione tra tutti i produttori. Meglio estirpare una pianta al primo sospetto che ritrovarsi con l'intero frutteto distrutto e diffondere la malattia".

Franco Manzato, assessore all'agricoltura del Veneto, lancia sin d'ora l'invito che ribadirà domani 18 giugno a Verona Mercato, in occasione di un incontro con i produttori, le associazioni e gli amministratori locali per fare il punto sul cancro batterico del kiwi che sta mettendo in ginocchio il comparto, sia a livello regionale che nazionale.

L'Italia è diventata il primo Paese produttore al mondo di questo frutto e le coltivazioni del Veneto sono tra le più cospicue, oltre che quelle di più antica tradizione. In Italia la malattia è stata individuata per la prima volta nel Lazio nel 2008; nel Veneto la batteriosi è stata individuata per la prima volta nel maggio 2010 in giovani impianti di kiwi giallo in provincia di Treviso.

"Oggi questo nostro patrimonio è attaccato da un microorganismo che porta le piante alla morte e per il quale i tecnici non hanno ancora individuato un rimedio – ha ricordato Manzato – mentre ci dicono che è a elevata virulenza e che l'unico efficace mezzo di contrasto è l'espianto immediato delle piante infette. Per questo come Giunta regionale abbiamo deciso di mettere a disposizione risorse e stabilito le modalità per erogare indennizzi per l'eliminazione delle piante colpite".

Manzato ha anche ricordato che si tratta di profilassi fitosanitaria obbligatoria. "Ma ciò che più conta e serve – ha concluso Manzato – è la consapevolezza dei produttori e la loro adesione a questa campagna di contrasto, rispetto alla quale le nostre strutture fitosanitarie sono in prima fila anche per insegnare a riconoscere la malattia sin dai primissimi sintomi".