L’Istat ha pubblicato i dati sugli impieghi di fertilizzanti per uso agricolo nel 2009.
Attualmente è disponibile la relazione di sintesi. A questo proposito, l'Associazione italiana fertilizzanti segnala che i dati confermano un calo generalizzato per i fertilizzanti nel complesso (–9,6%), concentrato soprattutto sui concimi (–23,8%), sia minerali (–24,8%) che organici (–21%) e organo–minerali (–18%).

Si registrano aumenti negli impieghi solo per gli ammendanti (+28,5%, in media), ad esclusione dell’ammendante torboso composto (–10,6%), e per il solfato di calcio (+16,6%).

Particolarmente gravi le riduzioni per i nitrati (–40,8%), i concimi a base di mesoelementi (–30%, con punte di –36,5% per quelli con più elementi) e microelementi (–10%, arrivando a –37% per quelli con più elementi), e i concimi minerali NPK (–36,8%). Quest’ultimo dato è solo parzialmente compensato dall’aumento dei concimi NP (+16,9).

Malgrado vi sia stato un leggero incremento dei titoli medi, le quantità di elementi nutritivi distribuiti per ettaro sono aumentate solo per il fosforo (+17,7%), mentre sono ulteriormente calati azoto (–19,5%) e potassio (–13,6%).

In altre parole, i livelli di concimazione sono tornati a quelli del 1975–1976 e sono stati inferiori anche a quelli, considerati a suo tempo drammatici, del 1995.