"Dobbiamo forzatamente prendere atto della nuova proroga della sospensione chiesta dal ministro per le Politiche agricole, senza avere atteso l'esame dei nuovi dossier sperimentali da parte dell'apposita Commissione consultiva prodotti fitosanitari del ministero della Salute, e non possiamo non esprimere tutta la nostra delusione dopo gli importanti sforzi fatti come industria sementiera per migliorare la tecnica di concia con l'uso di nuovi pellicolanti". E' la prima reazione del presidente di Assosementi, Paolo Marchesini, al comunicato con cui il ministro Galan ha annunciato di avere chiesto una nuova proroga della sospensiva in atto da due anni.

"Attendiamo ovviamente di potere anche noi valutare i risultati non ancora divulgati e comunque ancora mancanti dei dati agronomici finali della campagna, ottenuti nel corso del 2010 dal progetto di ricerca Apenet - aggiunge Marchesini - La carenza rilevata riguardo le macchine seminatrici pensiamo possa essere tuttavia superata con nuovi sforzi costruttivi e sperimentali, analogamente a quanto avvenuto in altri Paesi comunitari e come indicato dalla direttiva comunitaria 2010/21/CE, affinché le operazioni di semina avvengano in tutta sicurezza anche per le api".

"Come industria sementiera non possiamo tuttavia non ribadire la validità e l'efficacia di una pratica agronomica quale la concia e siamo preoccupati che la mancanza di questo strumento renda la maiscoltura italiana sempre meno competitiva. La redditività della coltura del mais è oggi fortemente a rischio, come testimoniato dal continuo calo di ettari coltivati in Italia, che sta rendendo il nostro Paese sempre più dipendente dalle importazioni dall'estero – conclude Marchesini – La sospensiva dei concianti ha determinato una forte crescita dei costi che l'agricoltore deve sostenere per difendersi dai patogeni, con l'acquisto dei geodinfestanti distribuiti sul letto di semina e per i ripetuti trattamenti fogliari necessari durante il ciclo colturale, che hanno anch'essi un forte impatto ambientale".