Le colture minori continuano a rappresentare una realtà problematica per la difficoltà di difesa spesso anche dalle più comuni avversità. Sono quindi oggetto di continua attenzione da parte del
mondo agricolo, alla ricerca di procedure che facilitino l’iter registrativo di sostanze attive necessarie per mantenere coltivazioni che sembrerebbero poco importanti se rapportate alla produzione nazionale totale, ma che rappresentano la peculiarità e la ricchezza di molte realtà agricole.
Una produzione di qualità, infatti, specie in considerazione dell’alto valore aggiunto della maggior parte delle colture minori, deve essere economicamente sostenibile per i produttori e sicura e conveniente per i consumatori. Nell’ultimo periodo, se è sicuramente aumentata la sensibilità nella considerazione delle colture minori, è anche vero che l’attività legislativa comunitaria sta determinando alcune criticità.
 
Il processo di revisione infatti, introdotto dalla Direttiva 91/414, ha determinato una netta contrazione della disponibilità di prodotti fitosanitari e per quelli che sono stati inclusi nell’Allegato I  spesso non sono state supportate le colture o gli usi minori. Si aggiungano le ricadute del Regolamento 396/05 relativo all’armonizzazione dei residui, che ha modificato numerosissimi limiti ed ha determinato l’introduzione di nuove procedure per la fissazione di nuovi valori. Tali procedure, ancora non completamente definite, almeno inizialmente richiederanno grande impegno, sia per la predisposizione della documentazione che per l’iter di valutazione.
 
Inoltre, l’entrata in vigore del Regolamento che sostituirà la Direttiva 91/414, introduce una serie di criteri che potrebbero determinare ulteriori cambiamenti nella disponibilità dei prodotti fitosanitari.
In questo quadro, se da una parte l’attività svolta finora nell’ambito del progetto 'Studio delle colture minori', promosso dalle Regioni, attivato nel 2005 e supportato dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, con il coinvolgimento del ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali, ha prodotto importanti risultati positivi, dall’altra sta subendo rallentamenti in conseguenza dell’entrata in vigore delle nuove norme. Queste ultime, in un contesto ancora di transizione, non sempre consentono un adeguato rapporto costi-benefici per le ditte produttrici di prodotti fitosanitari, determinandone quindi uno scarso interesse in particolare verso colture considerate minori.
 
Il convegno dal titolo 'Le nuove norme europee sui prodotti fitosanitari ed il futuro delle colture minori' che si terrà a Roma il 18 dicembre 2009 (Aula Magna Cra - Pav, via C.G. Bertero, 22) 
è rivolto ad autorità regolatorie, amministrazioni regionali e provinciali, ricercatori, tecnici, produttori, aziende produttrici di prodotti fitosanitari.
 
Intende illustrare l’evoluzione della normativa, di confrontarsi con l’attività svolta finora nell’Ue, di esporre i risultati ottenuti nell’ambito del progetto sulle colture minori coordinato dal Cra-Pav, di valutarne ricadute e criticità e di delineare infine le prospettive future per le colture minori.