Se le aziende agricole della provincia di Forlì-Cesena, alle quali potenzialmente conviene, sfruttassero a fini energetici la biomassa agricola già oggi disponibile al proprio interno potrebbero risparmiare nel complesso l'equivalente di circa 5,7 milioni di euro all'anno pari a 6,2 milioni di litri di gasolio.
Questo in sintesi uno dei più significativi risultati di uno studio promosso dalle componenti giovanili delle tre organizzazioni di categoria agricole della Provincia di Forlì-Cesena e cofinanziato da CCIAA Forlì-Cesena e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e che sarà presentato alla stampa martedì 15 Luglio 2008 presso la sede di Confagricoltura in Corso della Repubblica a Forlì ore 12.00.
Il primo obiettivo dello studio è stato definire opportunità e potenzialità di impiego a fini energetici della biomassa agricola già oggi presente sul territorio attraverso impianti di piccola e media generazione con un duplice fine. Da un lato tentare di definire e affrontare con un approccio scientifico la possibile connessione tra l'agricoltura tradizionale, sospesa tra una crisi strutturale e la ricerca di modalità di riconversione, e utilizzi alternativi del territorio anche con finalità energetiche. Dall'altro ipotizzare sviluppi ed interventi di politica economica che mantengano al centro l'agricoltore, sempre più proiettato in una economia di mercato e sempre meno sorretto da politiche di sostegno, presentando possibili opportunità che contribuiscano ad abbattere i costi energetici ed in qualche caso a generare reddito da attività diversificate.
Lo studio ha quantificato dapprima le biomasse attualmente disponibili ed impiegabili a fini energetici, senza immaginare significative riconversioni colturali, e successivamente ha indagato le condizioni necessarie per rendere sostenibile e conveniente l'investimento. A tal fine è stato costruito un modello matematico che misura, interfaccia e rapporta la disponibilità di biomassa agricola con l'esigenza termica prima in termini energetici e successivamente a livello economico. E' un modello quindi applicabile ad ogni singola azienda agricola in grado di valutare la convenienza, o meno, dell'investimento. Nel complesso in provincia, così come esemplificato da otto ipotetici modelli di aziende presentate, oltre 2.100 aziende agricole avrebbero le opportunità per azzerare, e in alcuni casi rendere positivo, il proprio bilancio termico.
Il secondo step dello studio sarà promuovere tali impieghi. Con questa logica la CCIAA di Forlì-Cesena bandirà 10 check up aziendali per declinare caso per caso la tecnologia impiegabile sulla base delle biomasse disponibili in azienda e delle opportunità di condivisione dell'energia termica con altre aziende.