A fine luglio fu organizzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri una consultazione a cui hanno partecipato gli operatori del settore ambiente ed energia tra cui la Fiper. In quell’ocasione si discusse del position paper italiano sui target al 2020, successivamente illustrato dal ministro Bersani al Parlamento europeo.
La Fiper ha commentato il documento, sottolineando come “ogni ulteriore decisione nel settore delle fonti rinnovabili ai fini energetici (biomasse-biogas) debba essere adottata di concerto tra i vari ministeri competenti”.
“Da una attenta lettura del documento – ha spiegato Walter Righini, presidente della Fiper –abbiamo constatato che si è parlato e si parla solo di produzione elettrica, tralasciando l’importanza della produzione di calore da fonte rinnovabile. Da sempre la Fiper cerca di promuovere l’importanza dell’utilizzo delle biomasse quale fonte principale per la produzione di calore ed eventualmente anche di energia elettrica, in rapporto però al calore necessario ed utilizzato. Si ritiene che la massima efficienza per l’utilizzo di biomassa sia la produzione d’energia termica o, meglio ancora, energia termica ed energia elettrica (cogenerazione) ove però l’energia elettrica sia prodotta in stretto rapporto alla quantità di calore utilizzabile. In considerazione che il rapporto di produzione fra energia elettrica ed energia termica è di circa 1 a 4 e che la produzione di calore è vincolata alle esigenze locali degli utilizzatori, e che quindi, se serve, va in ogni caso ottenuta, la produzione elettrica è auspicabile ma nei limiti consentiti dalla possibilità di ottenere una cogenerazione atta a contribuire alla copertura ed al reale utilizzo dei corrispondenti carichi termici prodotti dagli impianti”.