Le drupacee sono un punto cardine per Vivai Spinelli. Di seguito una panoramica delle specie e delle varietà più richieste dal mercato.

 

Il mandorlo

Tradizionalmente coltivato nelle regioni meridionali, il mandorlo è una specie storica per l'Azienda. Negli ultimi anni, data la continua crescita della domanda, Vivai Spinelli ha intensificato i volumi produttivi e ad oggi si classifica come la loro specie più venduta.

"Se a livello di coltivazione le regioni che hanno il primato sono Puglia e Sicilia, negli ultimi anni 
abbiamo potuto ampliare la nostra clientela anche in altre regioni - spiega Vito Spinelli -. In Sardegna, Piemonte e Lazio, regioni in cui abbiamo clienti fidelizzati, stanno infatti convertendo a mandorlo sempre più terreni prima destinati ad altre colture".

 

Gli inverni molto rigidi che caratterizzano il Piemonte fino a 10-15 anni fa non permettevano nemmeno di poter pensare di coltivare il mandorlo in quelle zone ma, grazie alla ricerca e allo sviluppo varietale degli ultimi anni, sono state introdotte varietà con delle fioriture più tardive, quindi più adattabili ai climi molto freddi.

 

Oltre alle tradizionali varietà pugliesi e siciliane, come le classiche Filippo Ceo, Genco e Tuono, Vivai Spinelli offre una serie di varietà spagnole che stanno rispondendo molto bene in termini di produzione e che trovano un riscontro molto positivo nei mercati grazie al pregio di avere frutti a seme singolo. "La mandorla a seme singolo è una peculiarità richiesta dai mercati e dai produttori che vogliono una produzione su larga scala. Per chi si vuole rivolgere a mercati come pasticceria, confetteria o frutta secca pronta al consumo, è perfetta questa tipologia di prodotto" spiega Spinelli.

Nello specifico le varietà a cui si fa riferimento sono Guara, Avijor, Soleta, Belona, Penta e Makako e vengono proposte da Vivai Spinelli al cliente finale su diverse tipologie di portinnesto in base alle differenti esigenze di ogni cliente.

 

Albicocco

Il calendario di maturazione molto ampio dell'albicocco, che va da fine aprile a metà settembre, ha permesso a questa drupacea di svilupparsi notevolmente in termini di superfici coltivate in tutte le regioni italiane.

 

I costitutori hanno sviluppato varietà che si differenziano per fabbisogno in freddo, in modo tale da poter coprire le esigenze delle diverse zone d'Italia: "abbiamo quindi varietà indicate maggiormente per le regioni meridionali e altre varietà consigliate soprattutto per l'arco settentrionale".

 

"Tra le varietà più impiantate per l'epoca precoce, quindi indicate per le regioni molto calde dell'Italia meridionale, zone extra primizia, ci sono Cebas Red, varietà di recente introduzione, extra precoce, che va a maturare sul finire di aprile, quindi abbiamo Borsalino, Pricia e Domino, varietà precoci e precocissime".


Per quanto riguarda l'intervallo intermedio di maturazione il mercato ultimamente chiede sempre più albicocche di colore rosso rubino, ad oggi meno impiantate rispetto alle classiche. "Tra le varietà completamente rosse, che maturano da metà giugno in poi, sono molto interessanti Rubissia, Rubely e Bolero. Il motivo di questo interesse è da ricercarsi nel carattere di peculiarità visiva che rende il frutto molto accattivante, ma non solo: queste varietà offrono infatti un buon sapore".

 

 

Albicocco Bolero

Albicocco Bolero

(Fonte foto: Vivai Spinelli)

 

Spostandoci poi all'epoca di maturazione tardiva o medio tardiva ci sono Faralia, Nelson, Farbela, Madrigal, Farbaly e Agostino. Queste varietà coprono quasi interamente il calendario di maturazione.


"Grazie al supporto delle case costitutrici, all'esperienza maturata negli anni da altri produttori, e cercando di condividere il pensiero della grande distribuzione e quello dei commercianti, cerchiamo di consigliare a chi intende investire in nuovi frutteti varietà richieste dal mercato e che diano reddito nel giro di pochi anni con le giuste attenzioni. Cerchiamo, quindi, di fare da tramite fra tutte le parti in gioco" dice Vito Spinelli che aggiunge una nota molto importante parlando dei breeder internazionali con cui collabora Vivai Spinelli: lo spagnolo Buffat Genetics, il francese International Plant Selection Ips, e l'Università della Murcia in Spagna Cebas-Csic.

 

"Un'offerta varietale di drupacee così ampia, di cui possono beneficiare tutti gli agricoltori, dal Nord al Sud Italia, è possibile grazie agli investimenti in termini economici che i breeder hanno fatto negli anni. E parliamo di studi ultra ventennali, si tratta quindi di investimenti molto importanti fatti da loro. Quando l'agricoltore pianta un'innovazione varietale nel proprio campo, quella varietà è già stata testata per poter produrre in tutta Italia, ed è giusto che questo progresso sia riconosciuto anche economicamente attraverso il pagamento delle royalties che avviene una tantum. È una condizione imprescindibile per avere progresso nello sviluppo varietale".


Pesco e nettarina

Negli ultimi anni pesco e nettarine hanno subìto un forte arresto in termini di investimenti e produzione "In Italia negli scorsi 10-15 anni siamo rimasti indietro per quanto riguarda l'innovazione varietale, che sta arrivando in modo organico solo negli ultimi anni: nelle zone tradizionalmente vocate per la produzione di pesco stanno ritornando pian piano i volumi della fine degli anni '90. La Spagna e i Paesi dell'Est Europa hanno aumentato notevolmente le produzioni, coprendo quasi interamente il mercato europeo. Ecco perché negli ultimi anni l'Italia ha avuto grandi difficoltà con la coltivazione del pesco, con margini di guadagno ridotti".

 

Le varietà sviluppate negli ultimi anni e che ci si augura possano dare un nuovo slancio alla coltura del pesco secondo Spinelli sono Pompadour, Pampana, Soledora, Royal Summer®, Sagittaria®, Marmara e Melissa.

 

Pesco Royal Summer®

Pesco Royal Summer®

(Fonte foto: Vivai Spinelli)

 

Le nettarine hanno subìto meno la flessione registrata per il pesco tradizionale, anche perché le superfici riservate alle nettarine sono decisamente inferiori. "Le innovazioni varietali delle nettarine sono molto interessanti e coprono interamente il calendario di maturazione che va da metà maggio fino al mese di settembre, tra queste abbiamo: Earli Bomba®, Copacabana, Clariss, Atanais, Matiss, Kinolea, Esmeralda, Boreal e Tifany. Il mercato oggi è orientato verso le nettarine a dispetto del pesco tradizionale e del percoco, quest'ultimo molto prodotto ma in determinati ristretti areali Italiani".

 

Nettarine Boreal

Nettarine Boreal

(Fonte foto: Vivai Spinelli)

Il ciliegio

"Andamenti troppo altalenanti hanno caratterizzato la coltivazione del ciliegio - dice Spinelli -, la specie più presente nei nostri territori pugliesi e che soffre maggiormente dell'aumento dei costi di produzione, anche perché consente meno l'utilizzo di tecniche, come la meccanizzazione, che permetterebbero di abbassarli. Ad oggi ci sono determinate zone d'Italia in cui il ciliegio viene coltivato in maniera attenta e dove il reddito è veramente importante: sia nelle zone calde della Puglia, ma anche in zone virtuose di Emilia Romagna, Veneto e Trentino, dove vengono coltivate superfici inferiori ma sono stati fatti notevoli investimenti in tecniche colturali e infrastrutture. In tutte queste zone il ciliegio rappresenta un buon investimento".

 

Tra le novità varietali del ciliegio c'è tutta la serie Sweet® dell'Università di Bologna: Sweet Aryana®, Sweet Dave, Sweet Gabriel®, Sweet Lorenz®, Sweet Saretta®, Sweet Stepahy®, Sweet Valina® e Marysa®."La nostra Azienda ha potuto fin dall'inizio del progetto moltiplicare queste varietà che oggi mostrano i loro potenziali produttivi: i frutti hanno calibri veramente grandi, tra i 30 e i 34 millimetri. Inoltre c'è molto interesse per le varietà della Ips come Royal Tioga® e Royal Helen, che si stanno affermando negli ultimi anni sui mercati. A queste si affiancano le varietà tradizionali che però non soddisfano i calibri richiesti oggi dalla Gdo".

 

Ciliegio Sweet Saretta®

Ciliegio Sweet Saretta®

(Fonte foto: Vivai Spinelli)

 

Un'equa ridistribuzione del reddito nella filiera

Quello attuale è un momento storico veramente difficile per tutto il comparto agricolo, tutta la filiera risente della condizione di incertezza di questi mesi. "Noi, come vivaisti, siamo un anello della catena di produzione e sentiamo il dovere di tutelare tutti i nostri clienti, dal piccolo produttore fino alle grandi organizzazioni di produttori. Tutti stiamo affrontando molte difficoltà nel mandare avanti le nostre aziende, a causa dei forti rincari dei costi fissi, non soltanto in ambito agricolo".

 

"Noi crediamo che sia necessario fare squadra tutti insieme: produttori, costitutori, commercianti e tutta la grande distribuzione. In questo momento storico è quanto mai importante che tutte le componenti della filiera collaborino non per fare dei guadagni spropositati ma per permettere a tutte le famiglie di chi lavora nel comparto agricolo di poter affrontare le problematiche dei giorni nostri ci impongono. Se c'è la contrazione dei prezzi deve esserci per tutti".

 

"È importante mantenere un dialogo costante sia con i produttori che con i costitutori, ascoltando le richieste della grande distribuzione - dice Vito Spinelli - per arrivare a un'equa ridistribuzione del reddito in tutta la filiera, salvaguardando così tutte le parti in gioco. Ci auguriamo inoltre che vengano portate avanti le misure attuate a livello comunitario come Pnrr e che le istituzioni politiche tutelino il settore agricolo nell'attuale congiuntura economica".