Il mais italiano attraversa un periodo non facile e il 2017 ha confermato l'andamento negativo registrato negli ultimi anni. Secondo i dati Istat, infatti, negli ultimi dodici mesi la produzione totale è calata dell'11,5% rispetto all'anno precedente, mentre le superfici coltivate sono diminuite del 2,3%.
Le cause sono da ricercare nella riduzione dei prezzi alla produzione e negli stress per le colture originati dai cambiamenti climatici che danno vita a problemi sanitari provocati dallo sviluppo delle micotossine.
"La sottoscrizione del memorandum of understanding è un passo fondamentale che affianca altre importanti iniziative attivate a supporto della maiscoltura nazionale come il Tavolo tecnico dedicato al mais per il quale è stata chiesta l'ufficializzazione al ministero e che vede ancora una volta la filiera unita a sostegno della coltura del mais" ha commentato Giuseppe Carli, presidente di Assosementi.
"Il mais ha un'importanza strategica per la nostra agricoltura, perché è alla base delle principali produzioni zootecniche, comprese quelle destinate ai circuiti di eccellenza dell'agroalimentare made in Italy. Il memorandum, così come il Tavolo tecnico, rappresentano la piattaforma ideale per definire e condividere le iniziative più opportune per ridare competitività alle produzioni maidicole nazionali e per supportare le necessarie scelte politiche che non possono essere più rimandate. Se l'accordo di filiera rappresenta un passo importante lungo la strada della condivisione, un nuovo Piano nazionale di settore deve essere adottato senza ulteriori indugi", ha aggiunto Carli.
Con il memorandum d'intesa le associazioni coinvolte si impegnano a favorire la produzione di mais italiano per riportarla a livelli vicini alle richieste della domanda interna. "Rilanciare il mais significa lavorare insieme per accrescere gli standard di qualità e sicurezza delle produzioni nel rispetto dell'ambiente, definire strumenti contrattuali idonei a facilitare le relazioni commerciali tra i vari operatori e incoraggiare l'innovazione vegetale e le attività di formazione e informazione per lo sviluppo della tecnologia" ha concluso Giuseppe Carli.
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Fonte: Assosementi