Matteo Cattivelli dell'azienda agricola Cattivelli Giampietro e Giovanni, Piacenza, è convinto che il futuro per l'agricoltura non possa che essere la precisione.
L'azienda si compone di 110 ettari di cui 50 a pomodoro, su 10 di questi, da tre anni, Cattivelli sta provando concimazione e irrigazione a rateo variabile.
"Con questo metodo conosciamo lo stato vegetativo della coltura nei diversi punti del campo e ci regoliamo di conseguenza", ha raccontato.
Facendo parte del Consorzio interregionale ortofrutticoli, sotto la guida di Marco Dreni per quando riguarda la sperimentazione, l'imprenditore ha avuto modo di testare il nuovo metodo: "Siamo riusciti a uniformare la produzione ed era quello che cercavamo".
Il Cio ha fatto partire i primi campi prova nel 2012, facendo rilievi per ottenere le mappe di vigore prima da satellite, poi sono passati ai droni e ora stanno lavorando con i sensori di prossimità, che in tempo reale generano le mappe di vigore.
"Il pomodoro è una coltura altamente tecnica e particolare, lo sviluppo è repentino e anche le malattie sono virulente e improvvise per questo serve un monitoraggio continuo. Tutte le settimane passiamo con il trattore fornito di sensori sul campo per rilevare la vigoria, poi si prendono le decisioni necessarie. L'idea è di arrivare al passaggio diretto, rilievo e concimazione immediata, ma per il momento agricoltore e agronomo discutono e decidono assieme", ha raccontato proprio Marco Dreni.
Se i primi tre anni di test sono stati sfortunati per motivi meteorologici, e dal punto di vista dei risultati anche economici non si è riuscito a fare un bilancio completo, il Cio ha anche dieci anni di esperienza per quanto riguarda l'utilizzo di sensori per il monitoraggio dell'umidità nel terreno: con i sensori si irriga tenendo sotto controllo le indicazioni visualizzate in un software.
"Abbiamo messo in campo una sperimentazione su oltre 80 ettari verificandone continuamente l'umidità, un grafico ci mostra quando la coltura sta ricevendo troppa acqua o troppo poca e così è possibile fare le opportune correzioni.
Abbiamo verificato un incremento del 25% dell'efficienza dell'acqua, per ogni millimetro di acqua distribuita quindi abbiamo prodotto il 25% di pomodoro in più", ha continuato Dreni.
Non bastano i finanziamenti però a fare in modo che l'agricoltura di precisione attecchisca: "Ci vuole di sicuro apertura mentale, la voglia di provare, ma è necessario che l'agricoltore tocchi con mano i vantaggi anche economici di questa metodologia. Il passaparola farà il resto", ha concluso Dreni.