“Il progetto presentato dall’europarlamentare svedese Marit Paulsen intende dare nuovo slancio alla ricerca varietale, sottolineando la necessità di garantire e potenziare un settore attraverso finanziamenti di lungo periodo – ha dichiarato Marco Nardi, direttore di Assosementi - Auspichiamo ora che sul tema venga sviluppata una strategia precisa e coerente anche all’interno della nuova Pac”.
“Il Parlamento europeo ha chiaramente riconosciuto l’importanza di disporre di un efficace sistema di ricerca vegetale – ha proseguito Nardi - La ricerca varietale è fondamentale per fronteggiare le grandi sfide dell’agricoltura come l’approvvigionamento alimentare del globo e i mutamenti climatici perché permette di produrre varietà innovative e meglio capaci di adattarsi alle nuove esigenze. È poi compito del seme certificato e di qualità, imprescindibile punto di partenza di ogni filiera produttiva, di trasferire tale innovazione all’agricoltore”.
“Condividiamo in pieno le constatazioni della Commissione agricoltura che la ricerca varietale richiede un finanziamento per più anni, difficilmente sostenibile per le piccole e medie imprese caratterizzanti la realtà europea e soprattutto – ha continuato Nardi – che la Ue deve farsene carico anche con la sua politica agricola comune”.
“Nel nostro Paese, in particolare nei settori dei frumenti, del riso e delle foraggere, i costi della ricerca e la selezione varietale privata si sostengono oramai solo grazie alla vendita delle sementi – ha concluso Nardi - Auspichiamo quindi che l’Italia, che nell’ambito della nuova Pac dovrà decidere entro il 1° agosto 2014 come gestire la quota di aiuti accoppiati a determinate colture, sappia cogliere e confermare l’utilità della ricerca e dell’innovazione, inserendo tra i requisiti l’uso del seme certificato”.
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Fonte: Assosementi