Eima International 2024 - la fiera dedicata alla meccanizzazione agricola in scena a Bologna dal 6 al 10 novembre prossimi - non è solo trattori e grandi macchine per il pieno campo. Qui trovano spazio anche attrezzature per le colture specializzate e per l'orticoltura: due comparti che in Italia coinvolgono migliaia di operatori e aziende lungo tutto lo stivale.

 

Anche per queste colture, la Kermesse bolognese con il suo slogan The innovation factory - la fabbrica dell'innovazione - pone molta attenzione alle nuove tecnologie e alle strategie di precisione. Aspetti essenziali per affrontare una situazione climatica ed economica più che mai complessa.

 

Ne abbiamo parlato con Moira Signorini, amministratrice delegata di Oliver Agro, azienda veneta produttrice di attrezzature per l'orticoltura di precisione

 

Moira Signorini, amministratrice delegata di Oliver Agro, parla di Eima 2024 e delle sfide per il settore orticolo

Moira Signorini, amministratrice delegata di Oliver Agro, parla di Eima 2024 e delle sfide per il settore orticolo

(Fonte foto: Oliver Agro)

 

Sarete presenti ad Eima 2024? 
"Sì, saremo presenti a Eima 2024, più precisamente nel padiglione 31 allo stand B4. Oliver Agro produce un'ampia gamma di macchine per l'orticoltura, ma in Fiera dedicheremo ampio spazio alla sarchiatura di precisione
La sarchiatura è una delle fasi più importanti, sia in pieno campo sia nelle orticole. Oggi il diserbo chimico è sempre più limitato, per restrizioni normative e ambientali, e il controllo meccanico delle infestanti è una soluzione facilmente integrabile per numerose colture".

 

Cosa troveremo al vostro stand?
"A Eima vedremo esposta la nostra macchina Colibrì per la sarchiatura interfilare di orticole seminate come carota e quarta gamma, capace di lavorare da 8 giorni dalla semina quindi a stadio di 2 cotiledoni e con un'interfila minima di 4,5 centimetri. Esporremo poi due attrezzature della famiglia Optyma per la sarchiatura interpianta e intrafila in culture trapiantate sia in cubetto che alveolo, dotate di due diversi sistemi di visione ottica in grado di riconoscere le colture in campo.

Ci saranno infine 4 macchine con i nostri rotori brevettati: Rotosark in grado di operare su culture estensive con interfile maggiori di 45 centimetri, Rotovert Tilt per interfile da 13 a 25 centimetri, Rotohemp per la pulizia nelle colture come cardo e carciofo, e Rotofilm per il diserbo delle fasce nude nelle colture pacciamate".


Quanto è importante Eima per la vostra realtà? Quali sono i punti di forza della Fiera? 
"Se guardiamo al panorama fieristico europeo, Eima è una delle poche fiere di questa portata che propone un panorama completo sulla meccanizzazione agricola. A differenza di altri eventi esteri, spesso proiettati più su colture estensive, Eima offre ampio spazio anche alle colture orticole, aspetto cruciale per una realtà come la nostra.
Non solo, sfruttando la sua posizione mediterranea Eima gode di un bacino di utenze non indifferente e molto eterogeneo sia per interessi che per provenienza. Non a caso è considerata una fiera internazionale a tutti gli effetti.
Penso che la Manifestazione sia una delle fiere meglio organizzate e strutturate. Ci piacerebbe poter fare dimostrazioni in campo delle nostre macchine, ma con una fiera così grande, lo riconosco, è abbastanza difficile. Si potrebbe anche guidare maggiormente i visitatori verso le colture d'interesse indicizzando le macchine esposte per cultura o per fasi culturali così da rendere l'esperienza più immersiva".


Il mercato è in calo, quali strategie adottare per contrastare il fenomeno?
"Il mercato delle macchine agricole sta vivendo una gravissima crisi, basti pensare al -15% nelle immatricolazioni di trattori rispetto all'anno precedente. 
Se il 4.0 o la quarta rivoluzione industriale aveva contribuito a incrementare le vendite, grazie alla situazione economica favorita dall'accesso al credito e all'investimento, attualmente il settore soffre di una mancata continuità mettendo in crisi le aziende costruttrici e produttrici agricole che hanno fatto investimenti interni sia in ambito commerciale, di risorse umane e tecnologiche. 

Il potere d'acquisto si è ridotto e assistiamo ad agricoltori che rimandano l'acquisto in attesa di poter accedere a qualche agevolazione in più. I pochi che le ottengono devono spesso aspettare molti mesi tra la domanda e l'effettivo sblocco dei fondi. Un primo segnale di ripresa potrebbe essere semplificare l'accesso ai fondi disponibili.

 

Quali sono le necessita del settore?
"Il nostro comparto necessiterebbe anche di una rete vendita meglio strutturata: ad oggi i rivenditori sono per la maggior parte impegnati su trattori e macchine operatrici e molto meno sugli implement. Il gap che ne consegue, sommato a impegni pregressi con grandi marche, investimenti minimi in formazione e mancanza di stimoli da parte dei rivenditori, costringe i produttori a farsi carico dei costi di pre-analisi, visite, prove in campo e delle vendite stesse.
Il settore della sarchiatura di precisione e la continua ricerca di sistemi innovativi rendono questo lavoro impegnativo e dispendioso perché la grande conoscenza meccanica e agronomica si scontra con la mancanza di comunicazioni e valutazioni analitiche tra rivenditore e costruttore, al punto da compromettere la vendita. Il risultato? I produttori orticoli si indirizzano direttamente a uno o più costruttori per una completa personalizzazione della macchina, cercando di ottenere il prezzo più vantaggioso".

 

Eima come si colloca in questo percorso? 
"Una delle ragioni principali di presenziare a Eima è la possibilità di generare lead di alta qualità e veder confermata la fiducia dei clienti acquisiti. Un'altra è stabilire il riconoscimento del brand nel settore. Eima offre anche occasioni di convivialità che puntualmente noi cogliamo per tessere un rapporto interpersonale. Non siamo un'azienda che vuole solo vendere prodotti, bensì puntiamo a costruire un rapporto solido nel tempo.

 

Il vostro core business è l'orticoltura, quanto è importante la precisione?
"Quando si esegue una sarchiatura a un centimetro dalla pianta la precisione è fondamentale. Il tutto parte da una pre-analisi dedicata al cliente per raccogliere più informazioni possibili sulle sue coltivazioni in modo da proporre la migliore soluzione disponibile. Non sempre questa è quella più sofisticata o quella più costosa. Il cliente a volte cerca le ultime novità pensando che una nuova macchina possa risolvere tutti i problemi, senza considerare che l'intero processo dovrebbe essere aggiornato e migliorato. Nelle analisi che proponiamo teniamo in considerazione tutte le variabili nel campo, nel terreno, del trapianto, della coltura e nelle attrezzature già a disposizione del cliente.

Parlando di nuove tecnologie, l'intelligenza artificiale (Ai) per il riconoscimento delle piante e l'Isobus verranno di sicuro implementati su gran parte delle attrezzature. Ad esempio, la nostra Optyma più avanzata, dispone anche di un sistema Ai che a differenza della versione più usata, dove il riconoscimento è basato sui colori delle piante in campo, permette di confrontare le immagini raccolte in campo con un database di colture e identificare con precisione la coltura principale e le infestanti.

 

Eima può aiutare a diffondere la sarchiatura di precisione?
Ovviamente l'Ai oggi ha un costo non indifferente e per questo non è una scelta per tutti. Tuttavia, i vantaggi sono molti, ciò che manca è la consapevolezza. La sarchiatura in passato era vista come una pratica accessoria, di ripiego, ma oggi diventando ‘di precisione' rappresenta una soluzione contro le resistenze, la variabilità del meteo che rende inefficaci i trattamenti e il minor numero di prodotti chimici utilizzabili.
In occasioni come Eima, dove grande attenzione è posta alla precisione e alle nuove tecnologie, è fondamentale la formazione per spiegare come la sarchiatura è diventata di precisione e perché nonostante i costi maggiori è una scelta efficace ed efficiente".

 

Eima è un salone sempre più internazionale, per la vostra azienda è un trampolino verso i mercati esteri?
"Con la crisi del mercato delle macchine agricole in Italia e la diminuzione degli incentivi, se fino a qualche anno fa le nostre quote vendita nazionali superavano di netto quelle verso l'estero, 65% contro il 35%, oggi le percentuali sono esattamente inverse: quasi il 70% delle vendite è al di fuori dell'Italia.
Sia per il mercato Italia sia per quello estero Eima resterà sempre la fiera numero uno per noi grazie alla quantità e alla qualità dei contatti che riceviamo, ma anche per l'internazionalità che porta con sé".

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