Il Parlamento Europeo ha, infatti, approvato due dei tre emendamenti sostenuti in aula dalla relatrice incaricata Elisabetta Gardini e voluti in particolare da Assotrattori - FederUnacoma.
"L'accordo costituisce un importante passo nella giusta direzione" hanno commentato CECE, CEMA e FEM in riferimento all'accordo raggiunto sul dossier ENVI/8/01933 riguardante i liveli di emissione per le macchine mobili non stradali.
Il primo emendamento approvato, impegna la Commissione Europea a effettuare ulteriori analisi prima di estendere il Regolamento dei motori per macchine mobili non-stradali ai trattori “stretti”.
"In pratica viene riconosciuta la difficoltà oggettiva a collocare nei cofani di questi trattori i voluminosi dispositivi per il trattamento dei gas di scarico" si legge nel comunicato FederUnacoma.
Il secondo emendamento approvato dispone che i trattori “stretti” attualmente sul mercato siano riprogettati ex-novo solamente all’entrata in vigore del nuovo Regolamento, evitando in questo modo di apportare alcune modifiche parziali imposte da una brevissima fase intermedia.
Il terzo emendamento, che non ha raggiunto il quorum necessario, puntava ad un'ulteriore proroga nell’attuazione dei provvedimenti.
"Un risultato, quello ottenuto ieri a Bruxelles, che dunque tiene in pista la questione, lasciando margini per una soluzione normativa realmente sostenibile per le industrie costruttrici", scrive FederUnacoma aggiungendo che "il voto riconosce la specificità delle macchine agricole per vigneti e frutteti e apre la via per la definizione di una tempistica di attuazione del Regolamento sulle emissioni dei motori, maggiormente compatibile con i tempi di riprogettazione delle macchine da parte delle industrie costruttrici".
L'iter prevede ora una fase di negoziazione finale tra i rappresentanti di Parlamento Europeo, Consiglio dell’Unione Europea e Commissione Europea che si concluderà presumibilmente a dicembre 2015 con l’approvazione finale del Regolamento dei motori per macchine mobili non-stradali.
"Tre mesi ancora, dunque, per convincere il legislatore europeo in merito alle esigenze di carattere sia tecnico che industriale delle aziende costruttrici di trattori “stretti”, e quindi per evitare il rischio di un danno irreversibile per questo comparto della meccanica" chiosa il comunicato della federazione dei costruttori.